Patto di stabilità, ok alla riforma in Ue: «Tetto del 3%, piani di rientro di quattro anni». Cosa dovrà fare l'Italia

Martedì 23 Aprile 2024, 18:06 - Ultimo aggiornamento: 19:03

Il nuovo patto di stabilità

Si tratta dell'insieme di regole comuni per aumentare la convergenza dei conti pubblici nell'Ue. L'obiettivo resta quello di portare i deficit pubblici sotto il 3% del Prodotto interno lordo e i debiti pubblici sotto il 60% del Pil. Il vecchio Patto era stato sospeso a inizio pandemia ed è stato riattivato a inizio 2024.

I tempi per risanare i conti

I piani di rientro concordati dai Paesi avranno una durata di 4 anni, estendibili a 7 anni a fronte di riforme che migliorano il potenziale di crescita e la sostenibilità dei conti pubblici. Per dar più tempo sul risanamento verranno considerati anche gli impegni sul Pnrr. Recovery e cofinanziamento nazionale dei fondi Ue nel 2025 e 2026 saranno considerati poi per consentire eccezioni a un rientro dei conti anno per anno e senza rinvii.

Traiettoria e spesa

La Commissione comunicherà agli Stati una 'Traiettoria di riferimento' per porre il debito in un percorso discendente sostenibile e calcolata con metodologia data. Quest'anno sarà annunciata con il 'Pacchetto di primavera' il 19 giugno. In base a quella gli Stati dovranno presentare piani pluriennali di spesa (entro il 20 settembre), cui attenersi strettamente e anno per anno (sono fissati massimali di sforamento).

Paletti sul debito

La Traiettoria dovrà comunque portare a un calo medio annuo minimo dell'1% del rapporto debito pubblico/Pil per i Paesi con un debito oltre il 90% del Pil, come l'Italia (lo 0,5% per chi ha il debito tra 60 e 90%).

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