«Napoli è il luogo dove Maradona ha potuto più che altrove materializzare il suo status di uomo del popolo ed essere più amato». Fabian D’Aloisio, scrive su Il Mattino Francesco De Luca non è soltanto un argentino maradoniano che ha fatto il pellegrinaggio al murale ai Quartieri spagnoli. Laureato e docente in comunicazione sociale presso l’università di Buenos Aires, ha creato un corso dedicato a Maradona. Diegologia è «uno spazio di formazione» promosso dalla rivista digitale Meta Sentidos en Juego. Diciotto docenti, tra cui chi ha conosciuto molto bene Diego come il suo preparatore atletico Fernando Signorini e il suo biografo Daniel Arcucci, con 40 iscritti in presenza e 100 da remoto, di cui 20 dall’estero.
Chi studia Maradona
Il professore spiega che si studia Maradona per diverse ragioni: «Per quanto continua a rappresentare per il popolo argentino e non solo, per lo sport in generale e per le nostre stesse storie. Nella vita di milioni di persone in tutto il mondo c’è stato spazio per Diego, anche dopo la fine della sua carriera e la sua scomparsa. Il modo migliore per tenerlo presente, a nostro avviso, era creare questo spazio di riflessione, con domande e risposte su una figura indubbiamente protagonista della storia recente. Quel corpo continua ad esistere».
Maradona è studiato dalle «più differenti categorie sociali, persone che vogliono indagare un po’ di più non soltanto sulla persona ma cercare di comprenderne il peso nella nostra cultura.
Ultimo aggiornamento: Sabato 27 Aprile 2024, 18:49
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