Francesco Totti e quel rigore che dodici anni fa nessuno voleva tirare

Francesco Totti e quel rigore che nessuno dodici anni fa voleva tirare

di Daniele Molteni
Costretti a guardare i Mondiali senza l'Italia ci rifugiamo nella memoria per ritrovare il sorriso azzurro. Oggi dodici anni fa si scriveva una pagina fondamentale della corsa della nostra Nazionale al quarto titolo della sua storia. 

L'Italia batteva l'Australia (1-0) grazie ad un rigore di Totti allo scadere del terzo minuto di recupero degli ottavi di finale della Coppa del Mondo del 2006 che si giocava in Germania. A Kaiserslautern arrivò la vittoria quando nessuno ci credeva più e i supplementari incombevano come una tortura sugli azzurri svuotati di energie, in dieci per quasi tutto il secondo tempo. 

Invece Fabio Grosso, che nella finalissima di Berlino ci porterà in paradiso con un altro tiro dagli undici metri, si conquistò con mestiere un rigore trasformato da Francesco Totti, che si caricò, sulle sue spalle da fuoriclasse, tutto il Paese. 

«Mi guardavo intorno, ma tutti abbassavano gli occhi o si giravano dall'altra parte. Solo uno non si tirò indietro: Francesco Totti», parole e musica di Marcello Lippi, il ct che mesi prima promise al capitano della Roma, gravemente infortunato, di portarlo in Germania. Patto tra uomini e campioni che portò l'Italia dalla bufera di Calciopoli ad alzare la Coppa sotto il cielo di Berlino. Parole, quelle di Lippi, ricordate in un tweet da #artefatti.
 


Era il 26 giugno 2006. Lo sguardo di Totti, da condottiero senza paura, prima del tiro valeva più di mille parole. La strada verso il trionfo cominciò al 94' e 26 secondi, con quel tiro potente dopo un'interminabile attesa. «Totti, Totti, Totti...» urlò Caressa almeno dieci volte. Che nostalgia.



 
Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Giugno 2018, 18:16

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