Libia, l’ambasciata italiana: "Via dal Paese".
L'Isis prende il controllo di tv e radio a Sirte

L'Isis all'assalto della Libia. L'ambasciata italiana: "Via dal Paese"
ROMA - I nostri connazionali devono lasciare la Libia immediatamente rientrare in Italia. Per motivi di sicurezza. L’invito è stato spedito dalla nostra ambasciata a Tripoli. E potrebbe anticipare la finora ipotizzata chiusura della nostra stessa rappresentanza diplomatica. Sono ormai in pochi gli occidentali che si trovano in Libia. In queste settimane per motivi di sicurezza lo stesso personale della nostra ambasciata è stato richiamato a Roma, lasciando a Tripoli l’ambasciatore con i suoi più stretti collaboratori.



La situazione si aggrava con il passare delle ore. Stamani i tagliagola del Daesh hanno occupato la radio di Sirte e controllano parte della città. I libici si sono svegliati sentendo la predica del leader dell’Isis Al Baghdadi alla radio mentre sono state messe sul web le immagini di 21 prigionieri in tuta arancione, ripresi sulla spiaggia di Sirte. Sono 21 cittadini egiziani, «miscredenti», «cristiani copti».



L'ISIS PRENDE IL CONTROLLO L'Isis in Libia ha preso il controllo di tv e radio locali a Sirte, la città sull'omonimo Golfo, e ha trasmesso un discorso del suo capo, il califfo Abu Bakr al Baghdadi: lo riferiscono fonti libiche. Lo Stato islamico, secondo le fonti, ha dunque scacciato dalla città i miliziani islamici di Fajr Libia, al potere a Tripoli.



GENTILONI, "ITALIA MINACCIATA DA SITUAZIONE LIBIA" «L'Italia è minacciata dalla situazione in Libia, a 200 miglia marine di distanza». Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a SkyTg24 commentando le «notizie allarmanti» sulla presenza dell'Isis a Sirte.



«Se non si trova una mediazione» in Libia, bisogna pensare «con le Nazioni unite a fare qualcosa in più». L'Italia è «pronta a combattere in un quadro di legalità internazionale». Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a SkyTg24.
Ultimo aggiornamento: Sabato 14 Febbraio 2015, 09:01
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