Roma, per circolare in auto servirà il pedaggio: congestion charge sul modello di Londra

Per circolare in auto servirà il pedaggio: congestion charge sul modello di Londra
A Roma un pedaggio su strada entro due anni. Sullo stile di quanto accade a Londra, per scoraggiare l'uso in città dell'auto privata. La commissione capitolina Mobilità ha approvato oggi la proposta di delibera con le linee guida sul pedaggio veicolare, la cosiddetta congestion charge, tariffa per accedere alle aree semi-centrali della Capitale, una sorta di pedaggio anti-traffico.


Per alcune categorie come i residenti saranno previsti pacchetti bonus ad hoc. A sorvegliare gli ingressi, invece, ci sarà un sistema di varchi elettronici già previsto in città per l'accesso dei bus turistici. Resterebbero in vigore le regole orarie della Ztl centro storico in cui si può accedere solo tramite permesso. Obiettivo dell'amministrazione a 5 Stelle è «ridurre il traffico veicolare in ingresso nelle aree centrali al fine di favorire una modalità plurimodale di trasporti con sosta nelle aree esterne e il raggiungimento della destinazione finale con i servizi di trasporto pubblico locale». Nella proposta di delibera, che dovrà passare ora per l'assemblea capitolina, ci si rifà anche a esempi italiani come Milano e si dà mandato alla giunta e agli uffici competenti, entro un periodo di due anni dall'approvazione, di ratificare tramite apposito atto normativo l'adozione, nell'ambito della Ztl
Anello ferroviario (un anello più largo del centro storico che comprende ad esempio parte di via Nomentana, piazza Re di Roma, piazzale Ostiense, piazzale degli Eroi e viale di Tor di Quinto) del sistema di pedaggio che preveda il pagamento di una tariffa per l'accesso.

Da valutare, misure di inibizione all'accesso per i veicoli maggiormente inquinanti, una specifica disciplina con agevolazioni ed esenzioni tariffarie per alcune categorie come residenti, titolari di contrassegno speciale di circolazione per persone con disabilità, utilizzatori di veicoli a trazione ibrida o elettrica, una disciplina volta a favorire lo spostamento di un minimo di 3 persone con lo stesso veicolo. «I ricavi derivanti saranno investiti nell'efficientamento del trasporto pubblico, per il quale questa amministrazione si è già attivata da tempo, come dimostrano gli impegni assunti per l'acquisto di 300 nuovi autobus e il recupero di 60 minibus elettrici, fermi da anni nei depositi Atac, che arriveranno il prossimo anno», spiega il presidente della commissione Enrico Stefano (M5S).
A dettare i tempi l'assessore alla Mobilità Linda Meleo: «L'iter è seguito passo dopo passo: entro fine luglio sarà avviato uno studio di Roma servizi per la mobilità che servirà a individuare soluzioni per definire il percorso da attuare. Obiettivo è realizzare questo provvedimento entro due anni».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Giugno 2018, 18:45
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