Ostia, Roberto Spada portato in carcere a Regina Coeli: "Aggressione in contesto mafioso"

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Roberto Spada è stato fermato dai carabinieri del nucleo investigativo di Ostia: i militari hanno eseguito un decreto di fermo emesso dal pubblico ministero in relazione all'aggressione di un giornalista di Nemo.

Roberto Spada pochi minuti fa ha lasciato la caserma dei carabinieri di Ostia su una gazzella ed è stato portato in carcere a Regina Coeli.

A Roberto Spada fermato questo pomeriggio dai carabinieri con l'accusa di lesioni e violenza privata viene contestata oltre all'aggravante del metodo mafioso anche quella dei futili motivi. Spada, autore dell'aggressione alla troupe della trasmissione 'Nemò, è stato fermato dai carabinieri mentre si trovava nella sua abitazione e ora si trova in caserma per gli accertamenti di rito.​

Poco prima che Roberto Spada venisse trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove resterà in attesa dell'interrogatorio di garanzia, i carabinieri hanno parlato con la compagna di Spada che insieme a un'altra donna aveva portato nella caserma di via Zambrini alcuni effetti personali e atteso nella sala all'ingresso del comando del Gruppo Carabinieri di Ostia. Dopo aver avuto comunicazione del trasferimento le due donne hanno lasciato la caserma senza parlare con nessuno.

DA ROBERTO SPADA MINACCE: 
«NON VI FATE PIÙ VEDERE QUÌ» «Non vi fate più vedere qui. Vi prendo la macchina e vedi che non la trovi più». È quanto avrebbe detto Roberto Spada insieme a un'altra persona, ancora non identificata, al reporter della Rai Daniele Piervincenzi e al videomaker Edoardo Anselmi durante l'aggressione di due giorni fa a Ostia. Per gli inquirenti l'aggravante del metodo mafioso è consistita «nell'ostentare in maniera evidente e provocatoria una condotta idonea ad esercitare sui soggetti passivi quella particolare coartazione e quella conseguente intimidazione propria delle organizzazioni mafiose». Il fatto è stato commesso in un luogo pubblico, davanti a più persone, inseguendo e colpendo il giornalista con un manganello.





Lesioni aggravate dal metodo mafioso. È la Dda a lavorare all'indagine nei confronti di Roberto Spada, titolare di una palestra ad Ostia e fratello del più noto Carmine Spada che ieri ha brutalmente aggredito l'inviato della trasmissione di Rai 2 Nemo. I pm Giovanni Musarò e Ilaria Calò hanno deciso di iscrivere il suo nome per lesioni aggravate dal l'articolo 7, quello che si usa appunto nelle indagini per mafia.


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L'uomo ha aggredito il giornalista Rai Daniele Piervincenzi dopo che questi gli ha chiesto del sostegno della sua famiglia a Casapound nelle elezioni per il X Municipio di Roma. Spada aveva espresso pubblicamente il proprio appoggio a Casapound e in una foto pubblicata sul proprio profilo facebook posa sorridente accanto a Luca Marsella, candidato alla presidenza del municipio di Ostia proprio per Casapound. 

 
 


Il vicepresidente di Casapound Simone Di Stefano, tuttavia, nega qualsiasi legame con il clan di Ostia: «Chiediamo alla magistratura che apra un fascicolo su CasaPound per appurare se esistono rapporti criminosi tra noi e gli Spada; chiediamo anche un'inchiesta parlamentare per tirare fuori la verità su questa vicenda. Chiediamo inchieste rapide e pubbliche e che i risultati siano diffusi all'opinione pubblica».

"DA SPADA AZIONE PLATEALE PER FARSI VEDERE" Un'azione plateale messa in atto davanti a numerosi testimoni al fine di riaffermare la sua figura all'interno del suo territorio. Anche questo atteggiamento, secondo chi indaga, rientra nelle dinamiche tipicamente mafiose messe in atto da Roberto Spada nell'aggressione del giornalista Rai, Daniele Piervicenzi. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti Spada in un primo momento aveva fatto entrare nella palestra il giornalista con cui aveva scambiato alcune parole. Poi la decisione di spostarsi verso l'ingresso e dopo pochi minuti la violenta testata sferrata davanti ad altre persone. Nell'allontanarsi dal luogo dell'aggressione, il giornalista non ha ricevuto alcun tipo di aiuto da parte dei testimoni che anzi hanno inveito verso di lui. Spada ha colpito, inoltre, l'operatore che era con Piervicenzi, Edoardo Anselmi, che è rimasto lievemente ferito subendo la rottura degli occhiali.

IL 'BOSS' DELLA SERIE TV SUBURRA: «IL VOLTASTOMACO» «Il voltastomaco».
Questo il post con cui Alessandro Borghi, l'attore che interpreta il «boss» di Ostia Aureliano Adami nella serie tv Suburra, commenta su Twitter il video dell'aggressione subita dal giornalista della Rai, Daniele Piervincenzi, due giorni fa da Roberto Spada. Il personaggio interpretato dall'attore romano, che ha anche recitato nel film che ha dato vita alla serie televisiva nella parte del «Numero 8», è stato spesso oggetto di sfottò da parte dello stesso clan Spada e di alcune persone a loro vicine. «Mo tutti platinati a Ostia», commentava ironicamente qualcuno facendo riferimento alla capigliatura bionda dell'attore nella serie per la tv.


 

MARSELLA (CASAPOUND): "INDICAZIONE DI VOTO? AL BALLOTTAGGIO ANDATE AL MARE" «La nostra indicazione di voto è di non andare alle urne al ballottaggio, perché non possiamo sostenere Raggi, che ha dimostrato di non saper governare, né possiamo sostenere il centrodestra, che ha già fallito. Noi siamo completamente distanti, non sosterremo nessuno, invitiamo gli elettori ad andare al mare anche se non è brutto tempo». Lo ha detto il neo consigliere di Ostia, Luca Marsella, eletto con Casapound alle elezioni del X Municipio di Roma, durante la conferenza stampa indetta presso la sede centrale del movimento a Roma per spiegare la posizione di Cpi dopo le critiche seguite alle esternazioni di Roberto Spada, membro della famiglia dell'omonimo clan, sulle elezioni di Ostia.

SI CERCA UN COMPLICE DI ROBERTO SPADA Aveva un complice Roberto Spada quando ha aggredito la troupe di «Nemo». Si tratta di una sorta di guardaspalle che ora gli inquirenti dovranno identificare e rintracciare. Secondo quanto accertato da chi indaga, al momento dell' aggressione erano presenti in strada una decina di persone. Nessuna di questa è intervenuta, anzi alcuni hanno imprecato contro i giornalisti della Rai. Domani i pm Giovanni Musarò ed Ilaria Calò, titolari degli accertamenti chiederanno la convalida del fermo al gip. L'interrogatorio di garanzia potrebbe tenersi a partire da sabato prossimo.

All'aggressione, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbero assistito una decina di testimoni che non sarebbero intervenuti in soccorso della troupe ma avrebbero anzi inveito contro. Domani i pm, Giovanni Musarò e Ilaria Calò, chiederanno al gip la convalida del fermo.

PROCURA FEDERBOXE HA APERTO INCHIESTA Sull'aggressione avvenuta a Ostia indaga anche la Procura della Federboxe. Il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha chiesto alla Federazione Pugilistica Italiana un'immediata relazione «per quanto attiene alla posizione di tesserati alla Fpi». Il presidente della federazione, Vittorio Lai, ha informato il Coni che oggi è stato già aperto un procedimento da parte della Procura Federale che «ha prontamente avviato un'inchiesta al cui esito saranno presi i provvedimenti che si renderanno necessari».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Novembre 2017, 11:02
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