Maria, battezzata la prima bimba nata a Lampedusa dopo 51 anni: «È simbolo di speranza»

I suoi genitori, della Costa d'Avorio, sono giunti con un barcone partito dall'Africa. Ora la piccola è tornata, dopo due anni e mezzo, sull'isola

Maria, battezzata la prima bimba nata a Lampedusa dopo 51 anni: «È simbolo di speranza»

È nata il 31 luglio 2021 a Lampedusa dove i suoi genitori, della Costa d'Avorio, sono giunti con un barcone partito dall'Africa. Ora Maria è tornata, dopo due anni e mezzo sull'isola dove domenica 5 maggio verrà battezzata durante la messa serale, nella parrocchia di San Gerlando. La bambina e i suoi genitori sono arrivati il 3 maggio a Lampedusa da Cassaro, comune di poco più di 700 abitanti in provincia di Siracusa, dove sono ospiti della rete Sai (sistema accoglienza integrazione) gestita dalla cooperativa Passwork.

La decisione di battezzare la piccola

La famiglia è stata accolta dal sindaco delle Pelagie Filippo Mannino che ha voluto la cittadinanza onoraria, deliberata dal Consiglio comunale, per la piccola. Il riconoscimento è stato conferito oggi pomeriggio, quando in via Roma è stato intitolato a Maria il parco giochi realizzato con i fondi Fami del ministero dell'Interno. Mannino, accogliendo ieri la bimba e i genitori, ha chiesto se fossero cattolici e se era possibile un incontro con la comunità dei fedeli di Lampedusa. I genitori di Maria si sono detti disponibili all'incontro e hanno anche manifestato l'intenzione di battezzare la piccola proprio nella sua isola. Stamani è stato contattato il parroco che ha dato il via libera e che ha già trovato la tutina bianca da far indossare a Maria.

La nascita di Maria

La bimba è stata la prima a nascere, dopo 51 anni, a Lampedusa, dove le donne non partoriscono per mancanza di una struttura sanitaria adeguata. Maria è nata nell'ambulatorio del punto territoriale d'emergenza (Pte).

Rita, ivoriana di 38 anni, già madre di due figli rimasti in Costa d'Avorio, faceva parte di un gruppo di migranti salvato e sbarcato nell'isola. La donna, giunta alla fine della gestazione, è stata portata in via precauzionale al poliambulatorio. Al Pte la ha iniziato il travaglio e non essendo stato possibile trasferirla in elisoccorso i sanitari hanno deciso di farla partorire lì. Ad assisterla e supportarla oltre ai medici in servizio è stata Maria Raimondo, infermiera di Corleone in servizio all'ambulatorio di Lampedusa: i genitori hanno deciso di dare il nome della donna alla figlia.

La cittadinanza onoraria

La cittadinanza onoraria e l'intitolazione del parco - partecipa anche per il dipartimento Libertà civili e immigrazione il vice prefetto Carmen Cosentino - sono state decise in quanto Maria è un simbolo di speranza. Nelle motivazioni è scritto: «Maria è il simbolo di chi c'è l'ha fatta ma soprattutto di chi non ce l'ha fatta, di chi nutre la speranza di raggiungere un posto migliore dove mettere radici, dove vivere nella piena libertà e legalità, dove il diritto all'infanzia è una priorità. Ed è per questo che la nostra comunità è in dovere e in diritto di riconoscerle la cittadinanza onoraria, un riconoscimento alla vita, alla solidarietà, al rispetto e tutela dei diritti umani e di tutti i bambini che come Maria sono nati a Lampedusa».


Ultimo aggiornamento: Sabato 4 Maggio 2024, 23:07
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