Riscatto Vettel, tra caos e show
di Alberto Sabbatini
ALLA STORIA
Ma il GP di Germania passerà anche alla storia come la più rocambolesca corsa di F1 del 2019: 64 lunghissimi giri con numerosi colpi di scena fra scrosci di pioggia e asfalto viscido che hanno costretto i piloti chi a cinque, chi a sei soste ai box a testa per sostituire le gomme, in una girandola di pneumatici da bagnato, intermedi e slick. I continui cambi di gomme e di aderenza dell’asfalto hanno fatto perdere la pazienza e soprattutto la lucidità a molti piloti. Parecchi di loro hanno commesso clamorosi errori perdendo il controllo della propria auto sull’asfalto bagnato e finendo nella ghiaia o contro le barriere. Tra questi Bottas, Hulkenberg, Perez, il ferrarista Leclerc e persino Hamilton. Lewis, dopo aver tenuto il comando per mezza corsa, è incappato in due testa-coda finendo soltanto undicesimo. Non solo: gli imprevisti hanno gettato nel panico persino l’armata Mercedes. Il team tedesco, quando Hamilton è tornato ai box con il muso danneggiato, ha letteralmente perso la testa. I meccanici si affollavano impazziti attorno alla macchina senza riuscire ad affrontare l’emergenza e hanno finito per far perdere al pilota inglese 50 secondi ai box.
Alla fine, dal caos è emerso Max Verstappen che dal 30° giro ha preso la testa della gara per non mollarla più. Resistendo a pioggia, safety car e incidenti. Così nel giorno in cui l’esperienza avrebbe dovuto fare la differenza, a imporsi è stato uno dei piloti più giovani, con i suoi 21 anni. La ricetta della vittoria? Verstappen la riassume così: «Prendere decisioni giuste nel momento giusto. E poi mantenere la concentrazione». Ma anche il pilota olandese della Red Bull nella sua corsa vittoriosa non è stato indenne da errori: al 28° giro ha perso pure lui il controllo della Red Bull. Verstappen però ha avuto la fortuna di non finire nella via di fuga esterna viscida come il sapone, ma di compiere invece una piroetta completa che lo ha raddrizzato. E da lì la sua marcia verso la vittoria è proseguita senza altri imprevisti.
SENZA ERRORI
Vettel, invece, di errori non ne ha proprio commessi. Ha semplicemente sfruttato nel modo migliore le occasioni che gli si sono presentate davanti. Partiva ultimo, dopo un guasto all’intercooler che gli aveva impedito persino di disputare le qualifiche. La sua bravura è stata quella di non farsi prendere dall’ansia come in altre occasioni, ma di mantenere il sangue freddo, guidare pulito e non strafare. Cosa che non è riuscita all’impaziente Leclerc che quando era ormai secondo ha perso il controllo in frenata al 28° giro finendo nella ghiaia. Delusione per l’Alfa Romeo: 7° con Raikkonen e 8° con Giovinazzi al traguardo, ma penalizzate per irregolarità alla partenza.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Luglio 2019, 11:16
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