Tavecchio: "Mi sono dimesso, il Consiglio no. Sciacallaggio su di me". Malagò: "Figc commissariata"

Video
Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio si è dimesso dal suo incarico dopo pochi minuti dall'inizio della riunione del consiglio Figc. Il massimo dirigente del calcio italiano ha rassegnato le dimissioni in occasione del Consiglio federale in programma oggi in via Allegri. La conferma è arrivata all'uscita dal Consiglio del presidente dell'Aia, Marcello Nicchi. «Il Consiglio federale resta in carica, Tavecchio si occuperà della gestione ordinaria fino a nuove elezioni che dovranno essere indette entro 90 giorni», aveva anticipato Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro, ha fotografato la situazione in Federcalcio a seguito delle dimissioni del presidente Carlo Tavecchio. «Il commissario non è previsto, ora serve un progetto rivoluzionario e innovativo».

IL CONI: "FIGC COMMISSARIATA". Mercoledì Giunta Coni. Una Giunta Coni convocata d'urgenza per mercoledì pomeriggio come immediata contromisura alla crisi del calcio. È questa - apprende l'Ansa - la mossa immediata di Giovanni Malagò. All'ordine del giorno della Giunta semplicemente «comunicazioni del presidente». «C'è la volontà di commissariare la Federcalcio, lo dice lo statuto. Mi sembra l'unica soluzione». Lo annuncia il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che oggi ha fissato una Giunta straordinaria per mercoledì alle ore 16:30. 

 


"IO MI DIMETTO, IL CONSIGLIO NO" «Ho rassegnato le dimissioni e per mero atto politico le ho chieste al Consiglio, ma nessuno le ha rassegnate. Siamo arrivati a un punto di grandi speculazioni. La Lega Pro non è mai stata alleata, la settimana scorsa mi era stato inviato il documento programmatico». Lo ha detto l'ormai ex presidente Figc, Carlo Tavecchio, nella conferenza stampa seguita al consiglio federale. 
 


"HO TANTI MERITI" «Secondo voi le 4 squadre in Champions sono venute perchè Tavecchio ha la giacca blu o perchè abbiamo cambiato gli equilibri europei? Uva è vicepresidente Uefa perchè è bello? La Christillin è nel Consiglio Fifa grazie agli gnomi dietro la scrivania?
» - ha affermato l'ormai ex presidente federale rivendicando i propri meriti - «Ho una sola colpa: non ho cambiato ct nell'intervallo di Italia-Svezia. Ricordate anche che io già nel 2014 chiesi a Blatter di introdurre il Var, sono stato il primo in Italia a volerlo, dopo Aldo Biscardi. Pensate che a 74 anni ho bisogno di sedermi su una sedia?». 
 


«Ho guidato la Lega Nazionale Dilettanti per 18 anni, poi mi hanno tolto il sostegno. Non è stato un tradimento, ma una scelta di tipo politico. Ogni decisione l'ho presa con Malagò» - ha poi spiegato Tavecchio, rispondendo alle domande dei cronisti - «Dopo le dimissioni, l'unica persona che ho sentito è stata mia moglie. Dopo ho spento il telefono e non ho sentito nessuno nel mondo dello sport. Lotito è una persona ingombrante solo per la stazza fisica, è una persona perbene ed è un pagante».
 



"SCIACALLAGGIO POLITICO" «Ambizioni e sciacallaggi politici hanno impedito di confrontarci sulle ragioni di questo risultato». Nella ricerca delle responsabilità della grave crisi del calcio italiano dopo la mancata qualificazione al Mondiale, è questo - risulta all'Ansa - che Carlo Tavecchio ha detto oggi ai consiglieri della Figc prima di chiedere le dimissioni di tutto il consiglio, ovviamente a cominciare da se stesso. «Ho preso atto del cambiamento di atteggiamento di alcuni voi», ha poi aggiunto ai consiglieri. 
 



NICCHI «È un giorno difficile, aspettiamo che il presidente federale prenda la decisione più saggia, decidendo cosa intende fare: o resta, sapendo che non si può governare con uno o due voti di maggioranza, oppure lascia, spianando un percorso che può portare a nuove elezioni», aveva detto Marcello Nicchi, presidente dell'Aia, al momento di entrare in Consiglio federale. «A quel punto avremmo il tempo - ha sottolineato - per individuare un nuovo presidente federale - che potrebbe essere ancora Tavecchio - un altro ct, spero solo che stamattina non vi sia alcun bisogno di votare».
«Gli arbitri stanno aspettando di capire cosa succede. Se un Tavecchio dimissionario mi sorprenderebbe? Non mi sorprende niente in questo Paese, ormai. A volte bisogna essere umili, a volte attenti o sereni, le cose fatte in fretta portano cattivi consigli». «Però - conclude - qua c'è da rifondare tutto, tanto da fare e lo rifaremo. Questa rimane una grande federazione, a prescindere da quello che è accaduto, nessuno imputa nulla a Tavecchio». 
 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Novembre 2017, 20:01

© RIPRODUZIONE RISERVATA