Silvio Piola il Cacciatore di gol: al Canottieri Lazio il videoclip con Neri Marcorè e Toni Malco
di Ida Di Grazia
Girato con la regia di Vanni Vallino, su testo e musica di Toni Malco e con la sceneggiatura tra gli altri di Paola Piola, figlia del mito, ha come protagonisti Neri Marcorè e il giovanissimo Tommy, pronipote del più grande bomber di tutti i tempi.
Il videoclip, che si snoda sulle note di una canzone scritta da Sandro Di Loreto e Toni Malco, interpretata da quest'ultimo (autore dell'inno biancoceleste "Vola Lazio vola") e realizzata da Luigi Lopez, mostra il lato umano di un mito senza tempo dello sport italiano che invita i più giovani a seguire il suo esempio. Ovvero vivere lo sport con assoluta semplicità, gustando le vittorie - e i sacrifici fatti per coglierle - ma avendo anche la capacità di assorbire i rovesci. Perché nello sport, in fondo, esiste sempre la possibilità del riscatto.
«Il 19 giugno 1938 Piola divenne Campione del Mondo: ottanta anni e qualche giorno dopo ci ritroviamo qui a celebrare un mito – ha dichiarato il Presidente del C.C. Lazio Paolo Sbordoni – che è stato di insegnamento per molte generazioni e simbolo del calcio pulito. Una delle sue frasi entrate ormai nella storia è “superare un’ingiustizia, non farsi giustizia perché servirà nella vita". E noi partiamo da qui per divulgarne il messaggio per le nuove generazioni».
«La Lazio è la più bella storia del Novecento scritta a Roma e non solo - ha voluto ricordare il Presidente della Società Sportiva Lazio, Antonio Buccioni - e quella di Piola, per la prorompente forza del personaggio, è una delle più affascinanti e sempre attuali».
Silvio Piola, classe 1913, ha trascorso gran parte della sua lunghissima carriera nella Lazio. Cresciuto nella Pro Vercelli, è approdato in riva al Tevere nel 1934, a soli 21 anni ed ha lasciato la maglia biancoceleste solo a causa dell'interruzione bellica, nel 1943.
Capocannoniere nel 1936/37, centravanti Campione del Mondo nel 1938, intoccabile in azzurro, dopo la luminosa parentesi biancoceleste, ha giocato con Torino e Juventus. A 34 anni è passato al Novara: sembrava il capolinea della carriera, invece Piola ha giocato ancora incredibilmente (specie nel calcio dell'epoca) fino a 40 anni in serie A, appendendo gli scarpini al chiodo solo nel marzo del 1954.
Nel maggio 1952, a 38 anni e mezzo, ha giocato per l'ultima volta in azzurro, stabilendo un record di longevità che ha resistito per oltre trent'anni. Un primato che invece regge tutt'ora è quello dei gol segnati in serie A, ben 290, anche se in alcune statistiche non vengono considerati i 16 realizzati nella Divisione Nazionale del 1945/46, il primo campionato del dopoguerra. Nessuno è neanche riuscito ad avvicinarlo.
«Pur volendo sicuramente ricordare Silvio Piola, eccellenza sportiva del passato, che vanta, a tutt’oggi, record non uguagliati nella storia del calcio italiano – sottolineano Paola Piola e Giorgio Gaietta - ci siamo sempre proposti di tracciarne la personalità come uomo e di analizzare tutte le componenti (psicofisiche, tecniche, relazionali, e sociali) che hanno reso possibile la sua lunga carriera agonistica (25 anni) ai massimi livelli, rivisitando la sua avventura nel gioco del calcio in una prospettiva utile alle nuove generazioni. I nostri giovani infatti hanno bisogno di riappropriarsi dell’attitudine al sogno, di poter fantasticare il proprio futuro e di essere incoraggiati e sorretti nelle progressive fatiche che implica poterlo costruire e raggiungerlo. Il mondo del calcio ha bisogno di ricordare che le funzioni di allevamento e di un rispettoso affiancamento alla crescita dei giovani è un obiettivo etico utile a strutturarne la personalità sempre, sia nel caso il calcio diventi per loro realmente una professione sia se sia destinato a rimanere “solo” una preziosa risorsa nella maturazione personale. Le nuove generazioni – proseguono - sono infatti coinvolte in una vera e propria emergenza relazionale, alle prese con un processo di conoscenza e coscienza di Sé reso sempre più complesso dal massiccio utilizzo delle nuove tecnologie, nelle quali, tra l’altro, sono coinvolti anche genitori e nonni. Lo sport può configurarsi come una utile ed indispensabile risorsa per i nostri giovani se proposto con modalità congrue al loro sviluppo psicofisico e con finalità educative e non con modalità adultocentriche ed esclusivamente prestazionali. Intendiamo a tal fine promuovere iniziative formative, rivolte ad allenatori, ragazzi e genitori, dei settori giovanili delle società sportive, non solo calcistiche, e nelle scuole di ogni ordine e grado ricercando e utilizzando gli strumenti più adatti a trasmettere il messaggio che vogliamo radicare nel vissuto sportivo e non dei ragazzi coinvolti. Per lanciare tali messaggi, abbiamo così pensato ad una canzone, dedicata a Silvio Piola con un video di accompagnamento».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Giugno 2018, 19:24
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