Defrel e la magia di Quagliarella stendono il Napoli: la Samp vola

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Che botta! Il Napoli si scopre debole e vulnerabile in casa della Sampdoria. Una doppietta di Defrel e una magia di tacco di Quagliarella costringono Ancelotti a dover mandar giù la prima, pesantissima, sconfitta stagionale. Giampaolo lo batte per la prima volta nella sua carriera con una ricetta chiara e semplice: corsa, motivazione e, soprattutto, ordine in ogni reparto. Qualcosa che ai vicecampioni d’Italia stasera è mancato… Due settimane  per capire, metabolizzare e porre i giusti correttivi. L’esame della disfatta di Genova avrà un valore davvero importante per il Napoli.  La Samp, invece, fornisce una bellissima risposta alle critiche ricevute dopo lo scivolone di Udine.

Diawara si colloca in cabina di regia al posto di Hamsik, grande chance per Verdi in attacco a destra. Callejon si accomoda in panchina, al fianco di Mertens . Il terminale delle azioni partenopee è, per la terza volta consecutiva, Milik. Esordio per l’ex Tonelli al centro della difesa della Sampdoria. Tocca a Ekdal, con Barreto spostato a destra, dirigere le operazioni del centrocampo. Fiducia, questa volta dall’inizio, a Saponara per il raccordo con l’attacco.
Il Napoli prova subito a mettere in chiaro le cose. Da uno scambio Allan-Insigne, nemmeno un minuto dopo il fischio di inizio di Massa, nasce il primo pericolo per Audero. Il portiere della Sampdoria è fuori causa, Andersen è attento e spazza via. Giampaolo prende le adeguate contromisure e nei suoi giocatori cresce la consapevolezza di potersela giocare alla pari, se non sul piano della qualità, almeno sotto il profilo della motivazione e della determinazione. Barreto, senza compiti di comando, è più libero in fase di rottura delle trame avversarie. Murru inizia a esser spina del fianco sulla destra, ma a creare tantissimi impicci alla difesa di Ancelotti è soprattutto Saponara. All’11’, su contropiede, l’ex Fiorentina arma Defrel al limite dell’area e il francese non si lascia scappare la possibilità di castigare Ospina con un bolide all’incrocio.

La reazione del Napoli è tutta in una punizione alta di Insigne e in un paio di mischie: in una di queste, Milik segna a porta vuota ma dopo aver steso Audero. Sul fronte opposto, Saponara, favorito anche dalla scarsa vena del centrocampo napoletano, guida i nuovi assalti alla porta di Ospina.  Quagliarella fallisce il raddoppio prima di mettere Defrel, al 32’, in condizione di far nuovamente male ad Ancelotti. Questa volta, però, con l’aiuto di una sfortunata deviazione di Albiol.  Come in casa contro il Milan, i gol da recuperare per i vicecampioni d’Italia sono due. Psicologicamente  una situazione molto difficile, alleviata in minima parte dall’uscita per infortunio di Saponara.

Ancelotti punisce i principali colpevoli del disastroso primo tempo. Dopo l’intervallo, Verdi e Insigne lasciano posto a Mertens e Ounas. Il Napoli, complice un vistoso calo di forma degli avversari, prende immediatamente il controllo del campo. La Samp si chiude a riccio, gli ospiti vanno alla ricerca dell’occasione giusta per colpire e riaprire la gara. Audero neutralizza due deboli conclusioni di Milik. Con il passare dei minuti, le speranze del Napoli si riducono al lumicino.  A spegner definitivamente la luce, ci pensa Quagliarella. Il suo colpo di tacco, al 31’ su cross dalla destra di Bereszynski, è una gioia per gli occhi. Non c'è festa, in segno di rispetto verso i suoi ex tifosi. 

Tre punti d’oro per il cammino della Samp di Giampaolo. Una punizione per certi versi eccessiva, considerata la reazione della prima mezz’ora della ripresa, ma per altri, sotto il profilo dell’atteggiamento, giusta. Sta ad Ancelotti, adesso, trasformarla in una lezione salutare per il proseguimento della stagione.


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Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Settembre 2018, 00:38

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