Pallotta: "Roma, non ti vendo"
di Francesco Balzani
Pallotta, quindi, non vende ma il futuro resta incerto. Anche perché il presidente sembra essersi allontanato ancora di più dalla squadra. Lo testimoniano i laconici commenti dopo le partite: dal «sono disgustato» dopo Bologna e Spal a «è un disonore» nel post Cagliari. Pallotta è insoddisfatto del lavoro di Di Francesco, ma pure dell’operato di Monchi. A far crollare ai minimi termini la pazienza di James, però, è la questione stadio soprattutto dopo la bocciatura sulla viabilità da parte del Politecnico di Torino che rappresenta l’ennesimo ostacolo a un progetto - quello di Tor di Valle - falcidiato da cambi di poltrone, arresti e stop burocratici. «Quando tornerò a Roma? Non posso venire ancora, sto lavorando sullo stadio e spero lo stiano facendo anche gli avvocati altrimenti la Roma non potrà avere il suo impianto. Dipende da loro...». Poi, ai microfoni di Te la do io Tokyo, ha aggiunto: «Per lo stadio aspetto solo qualche mese...». Un avvertimento chiaro da parte di un uomo d’affari che non riesce a raccogliere i frutti di un lavoro iniziato in prima persona ormai 7 anni fa.
Monchi «Resto qui a lungo» - In vendita intanto ci è finito il Siviglia. Secondo il quotidiano Pais ci sarebbero due gruppi (uno americano e uno cinese) pronti a offrire 250 milioni per rivelare il club (senza debiti) che potrebbe avere come presidente proprio Monchi, per anni dirigente della squadra andalusa e oggi ds romanista. Troverebbe così conferma la previsione fatta 2 mesi fa dal suo ex braccio destro Gomez: «Ramon tornerà a Siviglia, ma non da ds». Ma Monchi da Plzen ha risposto a stretto giro di posta: «La fiducia in Di Francesco è al 100%. Mie dimissioni in caso di esonero? Una follia. Divento matto a sentire di guerra tra dirigenti e presunte buonuscite. Io voglio restare qui a lungo».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Dicembre 2018, 09:58
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