Roma-Lazio a New York

Roma-Lazio a New York

di Francesco Balzani ed Enrico Sarzanini
Il club giallorosso. A due passi dall’Empire State Building, più precisamente al 43 West della 26esima strada. Qui si trova il Roma club più importante degli Stati Uniti, la terra del presidente Pallotta. La Grande Mela dove vivono centinaia di tifosi giallorossi, molti di loro si ritrovano insieme al Grey Bar per assistere alle partite della Roma nonostante gli orari quasi impossibili. «Molte partite si giocano alle nostre 6,30 di mattina» ci racconta Giovanni Peluso che con Claudio e Luca Tamborra ha fondato il club. «Siamo nati ufficialmente il 15 maggio 2008 quando si parlava dell’arrivo di Soros. Vivendo da questa parte dell’Oceano siamo stati contenti del passaggio alla cordata di Pallotta». L’attuale presidente, però, da qualche tempo li ha abbandonati: «È venuto qui tre volte, ma non lo vediamo da oltre tre anni e in effetti ha perso un po’ di popolarità a New York. Vorremmo fosse più presente sia lui sia la società visto che siamo il club più numeroso degli Usa. Chi amiamo di più? Ovviamente Totti che adora New York ed è il nostro socio con la tessera numero 1». Sono in molti a far visita al famoso club: «Il miglior apprezzamento ci viene dai tifosi che sono qui in vacanza o per motivi di lavoro. Ci dicono che li facciamo sentire in Curva». E - parola di chi ci è stato - è effettivamente così. «Il nostro picco più alto è stato l’anno scorso con Barcellona e Liverpool. Non c’erano neanche posti in piedi, molti hanno dovuto prendere un giorno di ferie visto che si giocava alle nostre 14,30. Mi sono emozionato, abbiamo cantato a squarciagola». Come fanno anche in occasione di alcune trasferte, soprattutto quando la Roma è in tournée negli States.

Il club laziale. Nato un anno e mezzo fa oggi il ristorante Via della Pace, nel cuore dell’East Village, è diventato un punto di riferimento per i laziali newyorkesi. Dedicato a Giorgio Chinaglia l’idea del club nasce dalla sfrenata passione dei nove “fondatori” come amano definirsi: «Lo aprimmo a febbraio del 2017 dopo la sconfitta con l’Empoli con altri tifosi come me – racconta Giovanni Bartocci uno degli ideatori – volevamo sentirci vicini alla Lazio». Molto attivo sui social, oltre 6mila follower su Facebook e più di 12mila su Instagram, il club si è distinto anche per la beneficenza: «Una volta al mese andiamo a cucinare da “4chips” che si occupa di giovani mamme senza tetto e portiamo il cibo agli homeless della Penstation e abbiamo sponsorizzato una squadra di bambini nel progetto Street Soccer Usa per aiutare venti ragazzi ad avere accesso alle università mediante le borse di studio. In Italia invece aiutiamo Flavio e Francesco, i due gemelli affetti dalla Sindrome di Batten, Luca Pulino malato di Sla che ha scritto anche un libro “E il meglio deve ancora venire”. A dicembre sarò a Roma per Luigi Spalveri, che viene a New York tre mesi l’anno per fare delle terapie e Riccardo Paciaroni fondatore di Leucevia».
Questo non toglie spazio allo sfottò con la Roma: «Dopo la vittoria al derby di Coppa Italia – racconta – portammo 11 pizze con i peperoni al Roma Club per ricordagli che siamo il loro incubo peggiore». Poi svela un aneddoto: «L’ultimo derby abbiamo fatto venire una golden eagle affittata in un santuario dove si curano gli animali feriti e l’abbiamo chiamata Bigiarelli»
Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Novembre 2018, 08:00

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