A Inzaghi servono 11 Immobile

A Inzaghi servono 11 Immobile

di Enrico Sarzanini
ROMA - «In 25 anni non ho mai visto una cosa simile». Il momento no della Lazio è tutta nelle parole di Simone Inzaghi. Ventiquattro ore non sono bastate per superare lo shock del pareggio contro la Samp subito al 100’. Non basterà rivedere mille volte quel gol di Saponara per dare una spiegazione a quel momento di follia. La Lazio non è crisi: lo dice il passaggio ai sedicesimi di Europa League con due turni di anticipo e la classifica in campionato, ma per ambire alla Champions servirà un immediato cambio di rotta. In cinque punti analizziamo lo strano periodo dei biancocelesti.
Tutti come Ciro. Reduce da quattro pareggi di fila Inzaghi dovrà ripartire da Ciro Immobile. La Lazio balbetta ma il bomber di Torre Annunziata continua a collezionare record: contro la Samp ha segnato la 78esima rete in maglia biancoceleste diventando il sesto giocatore più prolifico della storia del club insieme a Puccinelli. Autentico trascinatore il suo spirito combattivo ha fatto breccia nel cuore dei tifosi («Se avessimo 11 Immobile saremmo già qualificati in Champions» il leit motiv sui social) diventando presto il simbolo per la riscossa.
Milinkovic non c’è più. Dalle stelle alle stalle è finito invece sul banco degli imputati Milinkovic-Savic. Brutta copia del campione ammirato un anno fa il serbo è quello che più di tutti manca all’appello. Il Mondiale sottotono e un’estate al centro delle voci di mercato lo hanno evidentemente cambiato: stanco e svogliato la sua testa sembra altrove ed il rapporto con i tifosi si è incrinato (sabato notte è apparso lo striscione shock «Milinkovic zingaro»). Eppure era stato lui stesso ad ottobre scorso a sedersi attorno a un tavolo per rinnovare a cifre da top player fino al 2023. «Penso solo alla Lazio» ripete come un mantra ma il suo è diventato un caso. 
Difesa troppo tenera. Altro nodo da sciogliere la difesa: la squadra subisce troppi gol ma soprattutto “evitabili” come sottolinea sempre Inzaghi a fine gara. Acerbi non ha certamente fatto rimpiangere De Vrij, ma Wallace, Bastos e Luiz Felipe non riescono a dare le giuste garanzie, Radu inizia a sentire gli anni che passano mentre Strakosha viaggia troppo a corrente alternata.
Modulo usurato. Altro punto fonte di un acceso dibattito quello del modulo: il 3-5-2 comincia a dare segni di cedimento e complice la carenza di esterni Inzaghi potrebbe passare 4-3-1-2 che, già utilizzato in stagione a gara in corso, ha mostrato tutta la sua affidabilità.
Male senza Leiva. Ultimo ma non per importanza Lucas Leiva: la sua assenza pesa come un macigno. A dirlo sono i numeri: senza di lui in sei gare due sconfitte tre pareggi e una sola vittoria.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Dicembre 2018, 07:30

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