Morto Cruijff, il dolore degli ex avversari.
Oriali: "Immarcabile, ha cambiato il calcio"

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«Quando me lo trovai di fronte Johan Cruijff era all'apice della carriera, l'uomo che stava cambiando il calcio per sempre: io avevo 19 anni, e sapete tutti come andò a finire». Andò a finire come sempre in quegli anni, e cioè con la vittoria in finale di Coppa Campioni dell'Ajax del 'Profeta del Gol': e il dolore di Gabriele Oriali, al telefono con l'Ansa, è la riprova che quel campione «impossibile da marcare» era amato da tutti. 

Oriali, il manager della nazionale italiana, ha saputo della morte di Cruijff dall'Ansa, mentre partecipava alla riunione tecnica degli azzurri in vista dell'amichevole di questa sera con la Spagna. Un velo di tristezza e commozione ha pervaso la sala. «È uno degli eletti del calcio - ha aggiunto l'ex giocatore interista -. Provo un dispiacere fortissimo».

ALLEGRI  Johan Cruijff, morto oggi a Barcellona all'età di 68 anni, «ha cambiato il gioco per sempre, da giocatore e da mister». Il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri ricorda così, con un tweet, l'ex fuoriclasse. «Buon viaggio Johann Cruijff», aggiunge l'allenatore bianconero, che ha postato l'hashtag «#14VoorAltijd».

GUARDIOLA «Un genio, una leggenda, l'uomo che cambiò la mentalità del Barcellona»: così Pep Guardiola, in un tweet ricorda Johan Cruijff morto oggi a 68 anni.

SACCHI «Che grande dispiacere, oggi è un giorno molto triste per il calcio. Ci lascia uno dei più grandi giocatori di sempre che ho ammirato per le sue gesta in campo e con il quale condividevo le stesse idee del gioco». Arrigo Sacchi trattiene a stento l'emozione nel ricordare Johan Cruyff, scomparso oggi all'età di 68 anni per un cancro ai polmoni. «In campo ha cambiato questo gioco, perché prima di lui eravamo abituati ai fuoriclasse poco propensi al gioco corale, invece lui aveva una straordinaria partecipazione al gioco di squadra ed era anche un grande atleta», sottolinea Sacchi all'Adnkronos dopo avere appena appreso la notizia della scomparsa del mito del calcio. «Da allenatore ho avuto la fortuna di conoscerlo e fra di noi c'è sempre stata stima. Ci siamo anche sfidati in una finale di Supercoppa, io sulla panchina del Milan e lui su quella del Barcellona. Mi rimarrà sempre impressa una sua frase che ha detto qualche anno fa: 'Il calcio mi ha dato tanto e mi ha tolto tuttò», conclude Sacchi. 

"MIGLIOR OLANDESE DI SEMPRE"  «Abbiamo perso il nostro miglior giocatore di sempre, il nostro numero 14 e il nostro amico. Siamo devastati dalla morte di Johan, ha portato il calcio olandese ad altissimi livelli, la Knvb gli sarà eternamente grata. Personalmente dico...Johan, amico mio, mi mancherai». È il ricordo di Cruyff da parte del presidente della Federcalcio olandese, Michael van Praag. 

BECKENBAUER «Sono choccato. È morto Johan Cruijff. Lui non è stato solo un grande amico ma un fratello per me»: così Franz Beckenbauer ha ricordato, con un tweet, Johan Cruijff. 

PLATINI «Oggi il calcio ha perso uno dei più grandi giocatori ed ambasciatori di sempre»: così Michel Platini ricorda Johann Cruijff, morto oggi a 68 anni. «Sono molto triste - le parole di Platini riportate dal sito dell'Uefa - perché Johan è stato l'eroe della mia giovinezza, un idolo e un amico. Mi mancherà moltissimo. I miei pensieri vanno con affetto alla sua famiglia». 

INFANTINO «Johan Cruijff era un magnifico giocatore, uno dei migliori calciatori che il mondo abbia mai visto. E un simbolo di gioco elegante, oltre che fonte di ispirazione. Ha caratterizzato per sempre la storia del calcio». Così il presidente della Fifa Gianni Infantino ricorda, in una nota, il fuoriclasse olandese morto oggi. «Sono molto triste per la sua scomparsa - continua Infantino -, e so che Cruijff mancherà terribilmente a me e a tutto il mondo del calcio».

TRAPATTONI «Ho incontrato e provato a marcare Johan Cruijff nella finale di Coppa Campioni '69, ma lui era un altro tipo di attaccante rispetto a Pelè: rompeva ogni schema,e non ci si capiva più molto». Giovanni Trapattoni piange con tutto il calcio mondiale Johan Cruijff; simbolo del calcio all'italiana, Trap incrociò il Profeta del gol a Madrid quando era appena una stella nascente, ma dovette fare i conti per sempre con il calcio totale nato da quell'olandese. «Era un giocatore universale, sulle orme di Di Stefano non attaccava solo lì davanti ma andava a prendersi la palla lontana: era tutto e non era niente, non c'era un ruolo per lui - ricorda Trapattoni all'Ansa - Era l'antitesi della tradizione: da allenatore mi sono poi spesso dovuto confrontare con quel calcio: molto più difficile da affrontare per chi lavora su ruoli, schemi, abitudini. Solo con Sacchi il calcio italiano ha virato verso la strada indicata da Crujiff». 

RIVA: ERA IMPRENDIBILE «A quei tempi era il più grande, nessuno riusciva a contenerlo, soprattutto quando partiva in velocità da centrocampo». Gigi Riva, il più grande attaccante azzurro del Dopo Guerra, ricorda così Johan Cruijff, il più grande calciatore europeo scomparso oggi all'età di 68 anni. «Cruijff - racconta Riva all'ANSA - era anche molto altruista e faceva fare tanti gol anche agli altri compagni. Non ci siamo mai incontrati sul campo, ma nella vita una volta sì. Era negli anni Ottanta, sulle tribune del torneo di Viareggio, quando tutti e due stavamo cercando delle giovane promesse da lanciare».

CAPELLO «Johann Cruijff è stato il più grande giocatore europeo della storia»: così Fabio Capello, ai microfoni di Sky Sport. «Cruijff faceva la differenza - aggiunge - due giocatori mi hanno impressionato nella mia carriera, Bobby Charlton eCruijff perché erano giocatori che inventavano ed erano leader in campo. Cruijff aveva grande carisma, fantasia e velocità, era un leader. Era un olandese atipico, ordinato ma si divertiva. Peccato che per presunzione non ha vinto nulla con la nazionale».

MARADONA «Non ti dimenticheremo mai, Flaco»: Diego Maradona ricorda così Johan Cruijff con un post sulla sua pagina ufficiale facebook. Maradona ha anche postato una immagine che lo ritrae con la maglia del Barcellona, al fianco dell'olandese. 

SUAREZ  Anche Luis Suarez ha reso omaggio oggi a Johann Cruijff, ricordando che, come lui, il fuoriclasse olandese era un idolo delle tifoserie dell'Ajax e del Barcellona. «Grazie per tutto quello che hai dato al calcio, all'Ajax e al Barca. Riposa in pace, Johan», ha scritto il 'Pistolerò uruguaiano su Twitter, pubblicando anche una foto nella quale si vedono i due sfoggiando la maglia dell'Ajax. Nella sua autobiografia, Suarez ha ammesso che gli è dispiaciuto che «quando io ero all'Ajax il grande Cruijff non era in buoni rapporti con la dirigenza di quei tempi e non veniva a vedere le partite», raccontando che era riuscito ad incontrare l'olandese solo molto dopo, rimanendo «commosso dai complimenti che mi ha fatto, dicendomi che ero stato molto bravo all'Ajax, tenendo conto che non venivo dall'Europa».

ROMARIO  «Se oggi mi segni due gol, ti concedo qualche giorno libero, così potrai andare a Rio per il Carnevale». In questa frase che Johan Cruijff disse a Romario, ai tempi in cui l'olandese allenava il Barcellona e il brasiliano era l'idolo dei tifosi blaugrana, c'è tutto il rapporto fra i due che è stato qualcosa di speciale. Quel giorno Romario 'si sbrigò' e in venti minuti realizzò una doppietta, poi chiese al tecnico di sostituirlo.

«Il mio aereo parte fra un'ora», raccontò un divertito Cruijff al giornale francese 'L'Equipè. Così oggi l'eroe dei Mondiali di Usa 1994 ha voluto rendere omaggio a quell'uomo che per lui ha voluto dire così tanto. «Mi sono svegliato con la triste notizia della morte del mio amico Johan Cruijff - scrive Romario sulla propria pagina Facebook -. Ho avuto il privilegio di averlo come allenatore ai tempi in cui giocavo nel Barcellona. Lui è stato, senza alcun dubbio, il miglior tecnico che ho avuto e i suoi insegnamenti resteranno eterni nella mia vita. Chiedeva molto ai suoi giocatori e voleva sempre vincere, ma sapeva valorizzarci come pochi. Di me aveva capito che la mia principale abilità era fare gol. Ma era una persona giusta, e mi ricordo anche che si era accorto di come io soffrissi la lontananza da casa: all'epoca ero l'unico giocatore extraeuropeo del Barcellona, e quindi a volte mi concedeva qualche giorno libero in più affinchè potessi tornare a casa. Il suo messaggio rimarrà per sempre, oggi il calcio ha perso una sua icona, e io un grande amico. Riposa in pace, Maestro Cruijff».

INTER «Da qualsiasi lato si guardasse il calcio, la sua parabola è stata tra le più luminose. Campione per sempre #Cruijff». Questo il ricordo dell'Inter su Twitter di Johan Cruijff scomparso oggi a 68 anni. 

ZOFF «È un momento molto triste, abbiamo perso un grandissimo campione». Dino Zoff ricorda così Johan Cruijff, mito del calcio olandese scomparso oggi a 68 anni. «È stato uno dei più grandi di sempre, un fuoriclasse completo e un leader straordinario in campo», dice Zoff all'Adnkronos. «Lo incontrai col Napoli in coppa Uefa, con la Juventus nella finale di coppa dei Campioni persa contro l'Ajax nel 1972-1973 e poi con la Nazionale. Ricordo molto bene il 3-1 contro gli olandesi nel 1975, lui realizzò una doppietta. Cruijff mi segnò diversi gol...Ho avuto la possibilità di conoscerlo da vicino, è senza dubbio uno dei grandi», conclude Zoff. 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Marzo 2016, 16:18

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