Mondiale a 48 squadre, Infantino mantiene la promessa. E ora la Cina può sognare

Mondiale a 48 squadre, Infantino mantiene la promessa. E ora la Cina può sognare

di Romolo Buffoni
Dice di aver ammirato Beccalossi in gioventù, ma il tocco è alla Platini. Gianni Infantino ha vinto la sua prima battaglia da presidente Fifa: il Mondiale a 48 squadre, suo cavallo di battaglia in campagna elettorale, è realtà.

Come Le Roi Michel, che allargando l’Europeo a 24 finaliste si assicurò preziosi voti per la presidenza Uefa, anche Infantino ha sfruttato l’effetto 1 vale 1: il voto della federcalcio di Tahiti vale come quello della federazione tedesca.

La nuova formula fa sognare l’Islanda e le sue piccole sorelle, ma sembra fatta su misura per appagare la bulimia calcistica della Cina. Il Dragone coi suoi milioni a palate sta drogando il mercato europeo e i conti correnti di campioni ed ex campioni, veri e presunti. Vedrete che sarà proprio Pechino in pole position per aggiudicarsi la prima edizione extralarge.

Durata massima in giorni e in partite (32 e 7) salvaguardata, ma si potrà andare a casa dopo appena due gare. E le grandi rischiano la bocciatura precoce, fin dai sedicesimi di finale a eliminazione diretta. Si passerà da «il meglio del mondo è qui», a «tutto il mondo e qui». La qualità in fuorigioco? Chiacchiere da bar.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Gennaio 2017, 08:41

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