Milan, è il giorno del giudizio Uefa a Nyon

Milan, è il giorno del giudizio Uefa a Nyon

di Luca Uccello
MILANO - È  il giorno del giudizio per il Milan. Alle 9 Marco Fassone e la delegazione (extralarge) rossonera si presenterà davanti alla Camera giudicante dell’Uefa, chiamata a decidere le sanzioni per il club rossonero, che si è visto negare prima la richiesta di Volontari Agreement e poi il Settlement Agreement. Sul tavolo della commissione giudicante l’accusa dalla Camera investigativa che oltre a decidere una serie di sanzioni che in passato hanno già colpito Inter e Roma, ha messo in dubbio la partecipazione alla prossima Europa League che il club rossonero ha conquistato con fatica sul campo. 
Ad accompagnare l’amministratore delegato rossonero ci sono la Cfo Valentina Montanari, l’avvocato Roberto Cappelli, consigliere rossonero, il responsabile della comunicazione del club Fabio Guadagnini e due legali. Tra questi non dovrebbe essere il professor Umberto Lago, uno dei padri fondatori del FairPlay finanziario nonché ex membro della Camera investigativa della Uefa, che ha assistito il Milan come consulente nello sfortunato iter del Settlement Agreement. 
Come dimostrato l’Uefa non si fida delle garanzie presentate dall’attuale proprietà cinese targata Yonghong Li. E non è nemmeno stato sufficiente sapere che il fondo americano è pronto a dare tutte le garanzie di continuità del club rossonero. Serve un socio, una persona fisica per convincere i cinque giudici della camera giudicante a non usare la mano pesante contro il Diavolo. 
Nella nuova memoria di 25 pagine il Milan crede di avere gli argomenti giusti per ribaltare un giudizio che per molti sembra già scritto. Il verdetto non dovrebbe arrivare in giornata ma certamente nel giro di 48-72 ore. In caso dell’ennesima bocciatura sarebbe pronto il ricorso al Tas di Losanna. A salvare il Milan di sicuro non sarà Silvio Berlusconi. «Il presidente può ricomprare il Milan? Mi sentirei di escluderlo». E se lo dice il senatore Adriano Galliani c’è da crederci. Forse.

Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Giugno 2018, 06:00

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