Milan in ansia per Higuain. Gattuso: «Abbiamo tanti difetti da correggere»

Milan in ansia per Higuain. Gattuso: «Abbiamo tanti difetti da correggere»

di Salvatore Riggio
Per la trasferta di Empoli c’è preoccupazione per Higuain. A lanciare l’allarme è stato Rino Gattuso: «Ha un fastidio ai flessori, domani lo valutiamo», le sue parole. Nella rifinitura è stato provato Cutrone, rientrato dall’infortunio alla caviglia.
 
Higuain. «Aveva il flessore che gli dava fastidio per un vecchio problema. Lo valutiamo domani».
 
Bonaventura. «Se avesse avuto un cognome brasiliano, avrebbe avuto più valore. Ha gioco, tecnica, crea spazio. Quando sta bene fisicamente, ti può dare anche a livello di quantità».

Pugno duro. «Quando una squadra si allena con grande impegno e professionalità, quando rispetta le regole e sta bene insieme. Calhanoglu ieri ha scritto che siamo una famiglia, questo ti fa capire che ambiente c'è nello spogliatoio. Non mi piace fare le sceneggiate altrimenti non divento più credibile. Se ci sono ragazzi che si comportano male come l’anno scorso con Kalinic, allora intervengo, ma ora non posso dire nulla».

Atteggiamento. «Manca un po’ di rabbia ma è difficile da spiegare, bisogna capire se ce l’hanno nelle loro caratteristiche. Con la rabbia devi stare attento, se non lo sanno fare rischi di rimanere in dieci e fare solo dei danni».

Cali di tensione. «Sono stato calciatore, è capitato anche a me prendere batoste incredibili, come La Coruña e Istanbul. Dobbiamo pensare in un modo, quando abbiamo la palla sappiamo cosa dobbiamo fare, non è la fase di possesso ma di conquista palla».

Gol subiti. «C’era un periodo con Ancelotti dove abbiamo preso una decina di gol da calcio piazzato. Poi c’è stato un momento in cui vincevamo 1-0, facevamo gol e giocavamo solo in contropiede. Ce lo chiedeva Ancelotti. Quello che manca ora è la convinzione, la sensazione che oggi tante volte ci viene il braccino e subentra una paura pazzesca di non portare il risultato a casa. In generale, dobbiamo migliorare su questo aspetto. Quando passiamo in vantaggio sembra che non vogliamo più la palla, c’è grande preoccupazione».

Dove migliorare. «Stiamo lasciando tanti punti per strada, dobbiamo continuare a credere nella nostra forza. Sono d’accordo con la società che l’obiettivo sia migliorare il sesto posto. Dobbiamo correggere quello che non ci permette continuità. Siamo belli da vedere, ma sarebbe meglio essere meno belli ma più concreti».

Voci dello spogliatoio. «Prima che vado via da qua voglio sapere chi fa la spia e ti dà le informazioni».

Psicologia. «Non ho parlato di paura. Non ho studiato per fare lo psicologo, devo analizzare gli errori e lavorarci. Conosco alcuni giocatori e devo cercarli di non farli deprimere e fargli fare qualcosa in più. Se Calhanoglu sbaglia due palloni pensa che non vada bene nulla. Devo fargli capire che è importante non deprimersi».

Empoli. «Sanno palleggiare, sarà una gara difficile. Non cerco una gara perfetta, ma una vittoria che ci serve come il pane».

Milan. «Non siamo una grande squadra, siamo una squadra che gioca bene, ma che ha ancora tanti difetti da correggere. Abbiamo poco tempo, ma possiamo diventare una squadra che può dare fastidio a tutti».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Settembre 2018, 16:07

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