Milan, Gattuso “saluta” Bonucci: «Scelte da rispettare». E Li attacca Elliot: «Ha orchestrato il mio default»

Milan, Gattuso “saluta” Bonucci: «Scelte da rispettare». E Li attacca Elliot: «Ha orchestrato il mio default»
Hanno il sapore dell'addio le parole di Gennaro Gattuso su Leonardo Bonucci: «Io tratterrei il capitano a tutti i costi, è un grande professionista e un giocatore incredibile. Ma in alcuni momenti le scelte dei giocatori vanno rispettate». Nemmeno la sentenza del Tas con cui il Milan si è riappropriato dell'Europa conquistata sul campo e la prima amichevole vinta 2-0 sul Novara (reti di Suso e Calabria) sembrano infatti aver convinto il capitano rossonero a restare «dopo i tanti giorni difficili», passati a sgobbare al caldo di Milanello senza sapere cosa sarebbe stato della proprietà e dell'Europa League. «So cosa devo fare, non devi certo dirmelo tu», risponde Bonucci con tono piuttosto piccato ad un tifoso che gli chiede di giurare fedeltà ai colori rossoneri. Un segnale di nervosismo piuttosto evidente, dopo che sui social, a sentenza del Tas ufficializzata, Bonucci aveva rivolto un pensiero al Milan: «Riconquistato ciò che avevamo raggiunto sul campo».

Proprio in quegli istanti di genuina gioia, il suo agente, Alessandro Lucci, incontra il ds Massimiliano Mirabelli a Milanello. C'è un interesse concreto del Paris Saint Germain, dove Bonucci potrebbe raggiungere il suo ex capitano alla Juventus, Gianluigi Buffon, per andare all'assalto della Champions League. «Lui vuole vincere», sentenzia Gattuso, prima di correggere il tiro: «Vogliamo vincere anche noi, non ci piace stare qui a perdere. Ma dipende tutto dalle decisione del giocatore». Per Gattuso sono giorni concitati: domani con l'assemblea dei soci il tecnico potrebbe vedere l'uscita di scena di Fassone, con Ivan Gazidis pronto ad insidiarsi come ad, e l'affiancamento di Leonardo al ds Mirabelli. Tutto a poche ore dalla partenza per gli Stati Uniti, prevista per domenica sera.

«Sono molto orgoglioso di allenare il Milan. Devo dimostrare tutto il mio valore ad una proprietà che non conosco. Anche io verrò giudicato quando comincerà il campionato e ce la metterò tutta. Leonardo? Lo accoglierei a braccia aperte, abbiamo risolto i nostri problemini». Gattuso è rassicurato dal primo comunicato di Elliott, in cui il suo nome è il solo citato dalla nuova proprietà: «Mi riempie d'orgoglio che la società abbia espresso apprezzamento e questo mi fa lavorare con più tranquillità. Penso che sia giusto che ci rappresenta venga a fare due chiacchiere con i ragazzi e non solo con me, è più facile avere dei punti di riferimento». Ma i programmi della nuova società restano ancora da definire: «L'arrivo di Cristiano Ronaldo non mi spaventa, non lottiamo per quelle posizioni di classifica. Se vogliamo competere per qualcosa di importante, qualcosa sul mercato va fatto. Ma dobbiamo rispettare i parametri finanziari. Morata? Posso dire che i buoni giocatori mi piacciono tutti». Rinforzi cercansi.

LI ATTACCA ELLIOT «Ero convinto che Elliott fosse un investitore fidato, ma soprattutto un partner con cui condividere i doveri e gli onori di un'avventura così stimolante... Ho commesso un errore e l'ho scoperto solo strada facendo e a mio grande discapito». Torna a parlare l'ormai ex proprietario del Milan Li Yonghong, con una lettera pubblicata dal Sole 24 Ore in cui dichiara di muoversi tramite i propri legali, di Eversheds Sutherland, per un contenzioso contro il fondo, accusandolo di aver «orchestrato un default anticipato».

Nel giorno in cui è emersa l'indagine a suo carico e alla vigilia dell'assemblea che rivoluzionerà la governance del club, da Hong Kong Li Yonghong scrive: «L'acquisto dell'A.C.
Milan non è stata né una decisione incauta né tantomeno una decisione dettata da una mia infatuazione passeggera; deriva dalla mia passione per la squadra e dalla mia convinzione circa il potenziale economico di un investimento in una delle più nobili squadre di calcio al mondo. Fino al 30 giugno 2018 - prosegue -, ho versato quasi 880 milioni a favore dell'A.C. Milan, dei quali solo 280 milioni finanziati attraverso Elliott, mentre ho provveduto personalmente per la restante parte». L'ormai ex proprietario del Milan accusa il fondo di aver «orchestrato un default anticipato, non giustificato da alcuna violazione dei covenant del Milan. Non mi ha permesso di realizzare lo sviluppo strategico del club, né concludere una vendita soddisfacente della squadra con un prestigioso acquirente che, al contrario di Elliott, ha un reale interesse e un piano strategico e di investimento di lungo termine per l'A.C. Milan. Inoltre - aggiunge - non mi ha permesso di mantenere la promessa al Sig. Silvio Berlusconi di accrescere il valore e lo standing della squadra che entrambi amiamo».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Luglio 2018, 22:59

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