Fascetti: "Lazio sei forte e meriti la Champions. Lascia stare gli arbitri"

Fascetti: "Lazio sei forte e meriti la Champions. Lascia stare gli arbitri"

di Enrico Sarzanini
ROMA - La Lazio ha vinto a Firenze una partita epica, contro tutto e tutti. E quando si parla di imprese epiche in biancoceleste la mente va subito all’annata 1986-87 quando la squadra allenata da Eugenio Fascetti, allora in serie B, nonostante i 9 punti di penalizzazione riuscì a conquistare un’incredibile salvezza dopo i drammatici spareggi di Napoli con Taranto e Campobasso. Fascetti che era già entrato nel cuore dei laziali la stagione precedente, quando con il suo Lecce già retrocesso fermò la corsa scudetto della Roma.

Ancora oggi il tecnico segue la Lazio, ma guai a paragonare la sua squadra con quella di oggi: «Perché questa squadra ha almeno quattro-cinque giocatori di categoria superiore - spiega - che se li lasci liberi ti possono fare davvero male». Mercoledì ha seguito la gara contro la Fiorentina con grande interesse e, senza troppi giri di parole, preferisce non puntare troppo il dito sull’arbitro Damato: «È vero che ha combinato dei guai ma lo ha fatto da una parte e dall’altra. Ad esempio anche Luiz Felipe andava espulso». Piuttosto che accusare l’arbitro Fascetti preferisce esaltare la Lazio: «Ribadisco: Damato è stato un disastro in assoluto, ma questa storia degli arbitri rischia di diventare un disco che suona sempre la stessa canzone e non va bene. Se vinci è tutto ok mentre se perdi la colpa è del direttore di gara. Così non mi piace perché la Lazio è una squadra forte che davanti fa male perché ha elementi di categoria superiore».

In particolare due i giocatori che lo hanno colpito: «Luis Alberto e Anderson che insieme hanno fatto dei danni. Magari perdi qualcosa in fase di contenimento ma se a questi gli dai spazio ti fanno male male...». Sulla corsa alla Champions non ha dubbi e fa una scelta di cuore: «Io sono di parte quindi è inutile che vi dica secondo me chi ci andrà perché già lo sapete bene...». Colpito da Anderson e Luis Alberto ma anche e soprattutto da Simone Inzaghi abile nel dare un’anima a questa squadra e capace di farla uscire dalle situazioni più complicate: «Sinceramente non me lo aspettavo, ma è davvero bravo e sono rimasto stupito da quello che sta facendo». Soprattutto perché non teme nulla: «È uno che osa, che non ha paura di niente e che ama rischiare. L’altra sera a Firenze ha tolto un difensore per mettere dentro Felipe Anderson e questo la dice lunga sull’atteggiamento che vuole dalla sua squadra e poi sa leggere benissimo le partite, caratteristica che hanno in pochi».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Aprile 2018, 08:00

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