Orsi: "Lazio, con una vittoria riparti"

Orsi: "Lazio, con una vittoria riparti"

di Enrico Sarzanini
«La migliore medicina è la vittoria». Fernando Orsi è certo che per uscire da questo momento alla Lazio basterà vincere giovedì sera contro l’Eintracht all’Olimpico in Europa League: «Sento parlare solo della gara di Bergamo ma anche se è una gara che non conta niente se giovedì vinci ti ritrovi. In certi casi lavoro e vittorie risolvono tutto in un attimo».
Lazio che secondo l’ex portiere è ormai vittima dalla sindrome del pareggio: «Contro la Sampdoria ha giocato una buona gara soprattutto nel secondo tempo ma quando hai paura di vincere alla fine pareggi. In una partita in cui riesci a trovare il vantaggio al 95’ non puoi farti recuperare al 100’. Sono certo che anche in 11 contro 2 la squadra avrebbe preso quel gol, così come la Roma a Cagliari. Il recupero così lungo? Con la Var è successo e succederà ancora, dobbiamo abituarci». Momento negativo ma guai a parlare di crisi: «Ma scusate, la Lazio doveva stare al posto di Napoli o Juve? E’ quinta a una sola lunghezza dal Milan ed è questa la sua dimensione. Secondo me te la giochi, anche se non so quanto durerà questa situazione di equilibrio con le dirette concorrenti; anche perché oggi bisognava stare almeno otto punti sopra la Roma. Sembra quasi che Lazio e Milan stanno aspettando i giallorossi».
Orsi si aspettava qualcosa di più dal mercato estivo: «I giocatori che lo scorso anno era decisivi non stanno facendo bene e i sostituti sinceramente non mi fanno impazzire. Badelj non è Leiva così come Berisha non è Milinkovic. La squadra sono due anni che ormai lotta per la Champions e se vuoi fare il salto di qualità devi inserire dei titolari all’allenatore. Per me dopo l’Inter, nel maggio scorso, si doveva chiudere un ciclo e mi aspettavo che Parolo, Leiva o Radu che in questi anni hanno portato la carretta facessero le riserve pronti a aiutare i nuovi a crescere: voleva dire che erano arrivati però altri titolari, più forti di loro». Per molti Inzaghi dovrebbe provare a cambiare modulo per tentare la svolta, Orsi la pensa diversamente: «E’ una scusa. Senza terzini non puoi giocare a quattro. Lo puoi fare una volta adattando i giocatori che hai, ma può essere solo un palliativo. Certo anche l’allenatore sbaglia per carità, ma la dimensione della squadra credo che sia il quinto posto». Una battuta anche su Milinkovic che più di tutti sta mancando all’appello: «Molti giocatori non sono trascinatori ma vanno di pari passo con il morale della squadra quindi senza euforia ed entusiasmo non rendono al meglio e lui è uno di questi».
Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Dicembre 2018, 08:00

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