Caceres: "E' qui il mio rilancio"

Caceres: "E' qui il mio rilancio"

di Piergiorgio Bruni
La Lazio era nel suo destino. Perché il primo gol italiano, per giunta all’esordio in serie A nel 2009, Martin Caceres l’ha segnato proprio alla formazione biancoceleste. Un segno. Come quello lasciato dai tanti problemi fisici che l’hanno condizionato, forse, nel momento più importante della carriera. «Per me – ha spiegato durante la presentazione di ieri – questo è un rilancio. Sono in una squadra molto importante. Vengo per dare il mio meglio, quel che ho vinto in passato non è importante: conta solo il presente». E da qui vuole ripartire. Con esperienza e qualità, attitudini importanti che possono tornare utili al club di Formello per fare un ulteriore salto di qualità. E le parole di Angelo Peruzzi, in apertura di conferenza stampa, lo testimoniano: «Siamo felicissimi di presentare – dice il club manager – un giocatore che abbiamo seguito e che volevamo già ad agosto. Il trasferimento non è stato possibile nella sessione estiva, ma puntavamo su di lui, adesso è arrivato qui e proveremo a metterlo nelle condizioni migliori per favorire il suo inserimento nella rosa». Sbarcato lunedì, alla ripresa degli allenamenti dopo le vacanze invernali, Caceres ha dimostrato subito un discreto affiatamento coi compagni: «Il gruppo è buono – racconta – composto da ragazzi umili e semplici. La squadra sta facendo bene e voglio aiutarla. Ovunque mi dovesse schierare Inzaghi darò il massimo e non ho preferenze: in Nazionale faccio il terzino destro o sinistro, a Verona perfino il centrale. Dove mi metterà il mister, giocherò». L’uruguaiano, che ha scelto la maglia numero 22, scalpita. E’ certo di potersi togliere parecchie soddisfazioni: «La Lazio è una squadra forte, ha ottenuto ottimi risultati e non ha avuto cali. Inzaghi lo conosco da tempo e come allenatore mi ha trasmesso buone sensazioni, per quello sono convinto avremo un ottimo rapporto». 
«C’è tanta concorrenza nel mio ruolo – aggiunge l’ex calciatore dell’Hellas – tuttavia per me è uno stimolo e penso sia altrettanto pure per i miei compagni. Vedono arrivare un difensore in più e vorranno far bene». Infine, una doverosa battuta sul derby: «Per quello che ho visto da fuori, è molto bello e molto caldo. In Uruguay ce ne sono diversi piuttosto sentiti, ma se un giorno arriverò a giocarlo, lo vivrò senza dubbio in un altro modo».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Gennaio 2018, 23:50

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