Lazio, De Vrij non voleva giocare contro l'Inter

Lazio, De Vrij non voleva giocare contro l'Inter

di Enrico Sarzanini
A tre giorni di distanza da Lazio-Inter il fuoco della polemica De Vrij resta ancora vivo. «Il fallo su Icardi era o non era evitabile?» L’interrogativo che da domenica imperversa in radio e sui social non ha ancora messo d’accordo colpevolisti ed innocentisti. Capitan Lulic ha avuto parole al miele per l’olandese: «Ha giocato una grande partita, è un esempio per tutti. Era dispiaciuto per l’errore sul rigore, ma ha combattuto fino all’ultimo». Resta la rabbia di società e tifosi che in questi anni non hanno mai fatto mancare il loro apporto al giocatore, nemmeno dopo il brutto infortunio al ginocchio che due anni fa lo tenne fuori praticamente per una stagione intera. Il centrale olandese probabilmente la sua scelta l’aveva fatta da tempo, ecco spiegato il motivo per cui nonostante un anno di tentativi e di appuntamenti andati a vuoto per il rinnovo del contratto, il diesse Tare lo scorso febbraio ha annunciato la separazione dall’olandese. Se la Lazio non è andata in Champions non è sicuramente solo per quel fallo da rigore di De Vrij che ha consentito a Icardi di dare il via alla rimonta nerazzurra, ma la notizia della firma sul contratto con l’Inter uscita fuori a due settimane dalla fine del campionato ha destabilizzato l’ambiente biancoceleste. Prima della trasferta di Crotone era stato proprio l’olandese a paventare ad Inzaghi dubbi sul suo eventuale impiego contro i nerazzurri. Un gesto poco gradito dal tecnico ma soprattutto dalla società che gli ha chiesto di rispettare il suo accordo e di scendere in campo, un concetto ribadito da Tare sia al giocatore a Formello in privato che davanti ai microfoni proprio prima della sfida con l’Inter: «Deve rispettare il contratto e i suoi compagni, oltre che i quattro anni fantastici passati qui». Poi i colloqui giornalieri con Inzaghi e i senatori che lo hanno “convinto” a giocare. Il resto è storia nota e il dubbio su quel fallo resterà per sempre. L’olandese dopo le lacrime a fine gara ha offerto ben due cene per salutare la squadra un gesto che però non è bastato a placare la rabbia dei tifosi della Curva Nord che in diretta a “Radio Sei” non lo hanno perdonato affatto. Probabilmente alla fine la colpa è solo di un regolamento assurdo che consente ad un giocatore svincolato di firmare per la squadra con cui si gioca l’accesso alla Champions, in questo caso all’ultima partita.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Maggio 2018, 08:00

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