Juve, il triplete è possibile: "Ci crediamo, siamo più forti e consapevoli di due anni fa"
di Timothy Ormezzano
Se non ora, quando? Buffon nella notte catalana ha definito il triplete «il sogno giusto e legittimo dei nostri tifosi». Insomma, se ne può parlare. Senza scaramanzia o megalomania. La squadra è però invitata anche dal capitano a «tenere i piedi ancorati a terra, perché purtroppo non abbiamo ancora vinto niente». SuperGigi è il ministro della difesa meno battuta d'Europa, con buona pace dei 31,8 anni di media dei cinque titolari al Camp Nou: due gol incassati in 900', quinto clean sheet consecutivo e 531' di imbattibilità, la striscia al momento più lunga in Champions. «Siamo più consapevoli rispetto a Berlino 2015, la crescita è sotto gli occhi di tutti. Noi della difesa al picco della maturità? Vorrebbe dire che abbiamo spostato l'età ideale un po' più avanti».
Anche Allegri chiede via Twitter ai suoi di stare sul pezzo: «Il prossimo mese e mezzo è più importante degli otto precedenti». E intanto promette nuovi brividi bianconeri: «Lavorando come finora vi e ci regaleremo altre emozioni!». L'impresa nell'impresa è quella di aver fatto dimenticare Conte. Ieri il tecnico toscano ha incassato il secondo striscione dei Drughi nel giro di una settimana: «Ieri contenti in Italia, oggi Allegri in Europa. Andiamo a comandare». Dopo aver vendicato (almeno in parte) la finale di Berlino contro il Barça, la Juve domenica è chiamata a restituire al Genoa il brutto ko (3-1) subìto a Marassi a novembre. Allegri non avrà lo squalificato Pjanic, ma a centrocampo ritroverà Marchisio, arruolabile come Cuadrado, rientrato soltanto ieri sera da Barcellona dove si è sottoposto a un trattamento per il mal di schiena.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Aprile 2017, 09:08
© RIPRODUZIONE RISERVATA