Juve, il futuro è in rosa: ora anche le ragazze puntano la ​Champions

Juve, il futuro è in rosa: ora anche le ragazze puntano la Champions

di Alberto Mauro
La Juventus si prende tutto. Anche lo scudetto di A femminile con le Juventus Women, squadra nata in estate e allenata dalla torinese Rita Guarino, che rinnoverà per un altro anno. Un investimento importante per un progetto ambizioso, obiettivo centrato al primo colpo e il pensiero già alla prossima Champions League, competizione di altro livello rispetto a un campionato vinto allo spareggio dopo un testa a testa serrato con il Brescia. “L’Europa è un’altra cosa, lontanissima dal campionato italiano – spiega Martina Rosucci – ci vuole una squadra più attrezzata anche a livello numerico e giocatrici e di esperienza per affrontare le formazioni straniere già abituate a giocare in Champions da anni. Lo scudetto? Non abbiamo ancora realizzato, festeggiare questa vittoria con la mia squadra del cuore è un’emozione unica, non potevo nemmeno immaginarlo a inizio stagione. Siamo state brave a creare una squadra dal nulla, metterla insieme e dare vita a un gruppo vincente, speciale da subito. Ci siamo rese conto che questo sogno poteva diventare realtà, nonostante il calo ad aprile: siamo umane anche noi, ma si è visto di che pasta siamo fatte”.

Lo spogliatoio ha fatto la differenza nei momenti critici. “Ci siamo parlate e guardate negli occhi, la svolta è stata il lavoro sul campo, siamo ripartite da quello che abbiamo fatto di positivo: 17 vittorie di fila non arrivano per caso. Alla fine il campionato ce le siamo meritate più delle altre squadre”. Non sono mancate le polemiche, con parole di fuoco del presidente del Torino nei confronti della squadra costruita per vincere. “La differenza è nel quotidiano, allenarsi in strutture top con uno staff dedicato, e la massima disponibilità di mezzi è sicuramente uno stimolo in più – prosegue Rosucci -. E’ diventato un lavoro, non più un hobby. L’hashtag ‘a sfregio’ coniato per lo scudetto? E’ stato il nostro motto tutto l’anno, anche per colpa di qualche parola di troppo da fuori e qualche insulto gratuito che aveva poco senso”.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Maggio 2018, 16:21

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