Inter, Spalletti bacchetta i suoi: «Le cose non vengono da sole». Gasperini: «Possiamo essere competitivi»

Spalletti bacchetta i suoi: «Le cose non vengono da sole». Gasperini: «Possiamo essere competitivi»
«Nell'ultimo periodo abbiamo fatto molte cose bene anche a livello individuale, oggi un pò meno. L'Atalanta è andata più forte: nell'impatto alla gara non siamo stati pronti». Luciano Spalletti ha il volto della rassegnazione nel descrivere la disfatta dell'Inter a Bergamo: «Male all' inizio, nel secondo tempo invece l'abbiamo ripresa ma non siamo riusciti a mantenere il vantaggio del poter contare sulle nostre caratteristiche - spiega -. Gli avversari han mantenuto un livello costante anche nel ripartire. Su un campo del genere devi andarci con un assetto ben preciso e conservarlo». La contestazione ai suoi è di non essere stati all'altezza di un avversario aggressivo: «Se riesci a chiuderli col palleggio costringendoli ad ammucchiare 5 difensori li puoi schiacciare ma se quando avanzano liberano il quinto, il tuo terzo attaccante e il quarto difensore devono rientrare», prosegue Spalletti. Che evidenzia la pecca principale: «È l'incostanza sul lungo periodo, dobbiamo lavorarci sopra perché oggi lo standard si è abbassato. Non è che dopo una serie di vittorie le cose vengano da sole: anzi, vincendo si scatena l'invidia altrui, quindi tocca a noi mantenere spessa la corteccia».

Sul fronte dei vincitori, Gian Piero Gasperini può gongolare: «Abbiamo fatto una gran partita, le occasioni da gol sono state tante sulle ali di una prestazione con grande slancio e coraggio», esordisce l'allenatore dei bergamaschi: «Abbiamo vinto con le armi del nostro avversario, l'intensità, il gioco e la qualità.
Adesso sappiamo quanto possiamo essere competitivi contro una big, poche settimane fa invece si trattava solo di risollevarci in classifica. Ma siccome è corta non ci poniamo obiettivi». Gasperini ha tremato soltanto dopo 2 minuti del secondo tempo: «Sul rigore contro mi aspettavo il peggio, perché se non chiudi le partite un episodio può essere fatale. Ma la squadra ha reagito d'orgoglio nonostante la stanchezza e il campo pesante: la voglia di vincere ha potuto più di tutto». I nerazzurri di casa si sono mangiati l'ex seconda grazie alla prova maiuscola di una difesa per due terzi non titolare (mancavano Masiello e Palomino): «Sono contento per Djimsiti perché non stava giocando, è una soddisfazione grande per un allenatore vincere cambiando gli uomini: non scordiamoci che Masiello manca da un mese e mezzo e ieri Palomino ha dovuto dare forfait». Sul primo cambio con Castagne in campo e Hateboer arretrato, Gasp è netto: «Toloi ha preso una botta, per fortuna c'è la sosta. Era destino che non dovesse fare i 90 minuti, era stato recuperato in extremis». L'equilibrio dei reparti è stata la chiave del quarto successo di fila: «Stiamo crescendo con la partecipazione dei difensori, non solo su palla inattiva ma anche negli inserimenti e negli smarcamenti in area. Handanovic è stato straordinario - chiude il tecnico di casa -. Con più attaccanti in campo e Gomez dietro possiamo dare più accelerate. Gli esterni sono sempre stati importanti per il mio gioco. Ilicic è straordinario, Zapata fa il suo alla grande»

Ultimo aggiornamento: Domenica 11 Novembre 2018, 23:01

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