L'Uefa boccia ancora l'Inter: altri 12 mesi di settlement agreement

L'Uefa boccia ancora l'Inter: altri 12 mesi di settlement agreement

di Alessio Agnelli
MILANO - Rimandata all’anno prossimo, con restrizioni sportive e obbligo di autofinanziamento anche per la stagione entrante. Nel tardo pomeriggio di ieri, l’Uefa ha emesso tutti i giudizi in materia di FFP sui club sotto osservazione e per l’Inter è stata l’ennesima doccia fredda, con un altro anno di purgatorio e di settlement agreement imposto da Nyon. Sotto analisi il bilancio del club di Suning al 30 giugno 2017, chiuso in pareggio, con obbligo di breakeven approvato, come le nuove sponsorizzazioni. 
Ma, a pesare in negativo, è stata la quota ammortamenti relativa ai giocatori, cresciuta e non diminuita a bilancio, come da accordi presi, con gli acquisti (casi più eclatanti Joao Mario e Gabigol) delle ultime stagioni. Per il 2018-19, confermati quindi i paletti sportivi, con la lista per la Champions ridotta a 22 giocatori, e quelli economici, con l’obbligo di entrate ed uscite in equilibrio, pena l’esclusione di qualche new entry dall’elenco Uefa. Insomma, per l’Inter nulla di nuovo all’orizzonte. E un brutto colpo anche per Spalletti, in attesa di rinforzi all’altezza per prolungare. 
In giornata il tecnico di Certaldo sarà a Chicago per la laurea del figlio Federico, ma con il rinnovo fino al 2021 ancora in stand-by, per suo volere. Della serie: se non vedo, non credo e non firmo.
E il riferimento è a Nainggolan, obiettivo numero 1 per la trequarti dell’Inter. Anche se fino al 30 giugno, saranno le plusvalenze (con Kondogbia, Bettella e Nagatomo - 2,8 milioni dal Galatasaray - già definiti o quasi, altri 23-24 milioni) in uscita ad avere la priorità, con il Ninja e Politano, altra richiesta del toscano, a seguire. In tal senso, infatti, buone nuove da Emmers e Radu, verso il Genoa (ieri summit in sede) per 10 milioni.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Giugno 2018, 06:00

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