Scudetto Juve, Giletti: «Ho festeggiato da solo, in diretta tv»

Scudetto Juve, Giletti: «Ho festeggiato da solo, in diretta tv»

di Marco Lobasso
Dura essere juventini, se si vive e si lavora a Roma. Duro sopratutto quando la Juve vince, anzi stravince, come per il settimo scudetto conquistato domenica scorsa proprio all’Olimpico. Massimo Giletti è abituato, lui che è uno dei tifosi doc dei bianconeri: se può vola dalla Juve, quando può, e si gode le vittorie dove e come può.
«Da solo, come in fondo mi accade spesso. Quando è finita all’Olimpico ero ancora a condurre in diretta su La7 il mio programma Non è l’Arena. Il settimo scudetto della Juve l’ho vissuto così, da solo in tv, senza nemmeno il tempo per festeggiare». 
Poi però qualcosa Giletti si è concesso. «Neanche tanto, quando torni alle due di notte a casa dopo una domenica di lavoro, non hai né voglia né amici da portare in giro a festeggiare. Io ho stappato una bottiglia di coca-cola e una di champagne e ho brindato da solo per questo record incredibile della mia Juve».
Non è la prima volta che succede, meglio quando c’è la possibilità di seguire la squadra in trasferta. «Mercoledì scorso per la vittoria in Coppa Italia sul Milan ero a bordo campo all’Olimpico. Stare vicino alla squadra è una bella cosa, si fortificano le amicizie. Con Buffon, per esempio, in questa stagione lunga, bella e difficile ci siamo raccontati tanti segreti. Sapevo prima di tutti che Gigi si sarebbe ritirato, me lo aveva confidato lui una notte di febbraio. C’è un feeling speciale tra noi».
A Roma niente caroselli, niente abbracci e feste di piazza, la solitudine di essere tifoso della Juve è un’abitudine. «Qui nella Capitale, obiettivamente, i romanisti non hanno avuto tante occasioni per festeggiare: 3 scudetti vinti contro 34 della Juve. Però, devo dire che, a vedere le immagini da Torino, i tifosi bianconeri si sono un po’ assuefatti. Si sono abituati a vincere, erano appena in 200 ad aspettare all’aeroporto i campioni».
A Napoli solo per una vittoria con la Juve erano in cinquemila. «A Napoli è un’altra storia. Anche lì si vince poco ma la passione per il calcio è qualcosa di incredibile. Da tifoso dico grazie agli azzurri: ci hanno fatto soffrire, penare, ma quest’anno la vittoria dello scudetto grazie a loro è più bella». 
Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Maggio 2018, 08:41

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