Cska Mosca-Roma 1-2: emozioni e torture da Champions

Emozioni e torture da Champions

di Romolo Buffoni
- Cari amici e colleghi oggi prima del match dibattevano circa la capacità di questa Roma di trasmettere emozioni. Beh, se è vero che "ogni stagione ha il suo melone" (cit.) è vero che ogni Roma dà emozioni diverse. Possono essere entusiasmanti come in un film d'azione o struggenti come in un bel drammone o anche insopportabili come in un horror. A mio avviso, però, mai e poi mai può trasmettere indifferenza.
- Così è arrivata questa partita a Mosca, giocata ancora con quella secondo me orrenda maglia grigia, a confortare il mio punto di vista. Perché questa Roma sa dare grandi brividi di piacere, ma anche di paura. Altalena; montagne russe; doccia scozzese: chiamatela come vi pare ma la Roma, giovane e ricostruita un po' a casaccio, per ora è così.
- Manca un punto per centrare il primo obiettivo stagionale: il ritorno negli ottavi di Champions League, con la speranziella di vincere il girone. Il che significa battere il Real, questo Real, all'Olimpico. Non un'impresa impossibile.
- E a proposito di imprese, Manolas con la sua capocciata ci ha ricordato ancora una volta come questa manifestazione stia dando alla Roma un conforto insperato (ogni riferimento a quel Roma-Barcellona è puramente voluto). Abbiamo assistito a un'ottima prestazione di Kluivert, di Lorenzo Pellegrini e anche di Nzonzi. Abbiamo dedicato qualche tiepido applauso a Cristante. Ma poi...
- Poi c'è stata la solita paura, contro una squadra in 10 che ormai non ci credeva nemmeno più la Roma si è abbassata fino a pestare coi talloni le punte dei piedi di Olsen. Atteggiamento totalmente sbagliato, pigro, saccente. La personalità, anche troppa, nel finale è arrivata da Nicolò Zaniolo di anni 19.
- Terza vittoria consecutiva in Champions: una rarità da queste parti. Quindi bravo Di Francesco. Ma perché torturare così Dzeko? Edin ha le pile scariche, andava fatto riposare a risultato acquisito magari dando una chance da centravanti a Schick. Torturato anche lui con altri 90' in panchina. DiFra: la tortura è un crimine! E che diamine!
- Quindi, caro Eusebio, dovresti smetterla di torturare anche i tifosi: domenica con la Sampdoria andrebbero evitate le discese ardite, per poi sperare nelle risalite. Fermiamo sta giostra, il campionato è da aggiustare. Parecchio.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Novembre 2018, 23:03

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