Roma e Lazio, nodi al pettine. E Milano ringrazia

Roma e Lazio, nodi al pettine. E Milano ringrazia

di Romolo Buffoni
I rumori di fondo, intorno a Di Francesco, ci sono sempre stati in questi 17 mesi sulla panchina della Roma. Mormorìì diventati chiacchiere, poi ancora bisbigli, fino al coro di oggi. Silenzio assoluto solo dopo l’impresa col Barcellona, che portò la Roma alla semifinale di Champions. Sette punti nelle ultime sette partite, con una sola vittoria (4-1 alla Samp), hanno sbattuto la Roma in un insopportabile limbo di metà classifica, lontano anni luce dalla Champions.

Oggi il sogno dei tifosi non è più lo scudetto, ma l’ingaggio di un allenatore top. L’unico libero su piazza è Antonio Conte, uno che al Chelsea percepiva 10,5 milioni l’anno: pur avendo voglia di tornare in pista, quanto sconto può fare l’ex ct a Pallotta? Tanto più che Monchi dalla scorsa stagione ha avuto mandato di varare la linea “riduzione monte ingaggi”.

Se Atene piange, Sparta non ride. Anche la Lazio con la Samp ha incassato un 2-2 grottesco. Inzaghi ha fatto appena meglio del collega romanista: 10 punti nelle ultime 7 e resta aggrappato ai bordi della zona Champions. Alla Lazio nella polvere è finito Milinkovic, mister 150 milioni a luglio e oggi offeso con striscioni razzisti. Del caos capitale ne approfitta Milano, che sentitamente ringrazia.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Dicembre 2018, 07:30

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