Dyson, un fenomeno a Roma: capitano della Virtus al primo anno, con 25 punti e 6 triple ha inchiodato Cremona
di Fabrizio Fabbri
Dyson ci ride sopra e non smette di mietere vittime, come accaduto domenica sul legno del PalaEur alla Vanoli allenata da coach Sacchetti che proprio a Sassari divise con lui la gioia dello scudetto. «Dopo una partita così ha chiosato l'ex tecnico dico al mio amico Piero Bucchi che lo rivedrà forse mercoledì in allenamento». Perché Dyson è così. Vincente spesso, indolente a volte. Ma se tutto questo talento, specie in attacco, fosse stato incastonato in un corpo di un integerrimo atleta tutto casa, campo e chiesa forse il ragazzotto, nato il 1 maggio 1987 a Rockville nel Maryland, non sarebbe in un top club europeo? Piero Bucchi, uno dei migliori allenatore italiani, lo sa bene e accetta che il trottolino ogni tanto rifiati. E per responsabilizzarlo gli ha dato i galloni da capitano. «È maturo, sarà la nostra guida verso la salvezza».
A Roma, vive all'Infernetto, ha legato tanto con Devon Jefferson, il pivottone che fa per lui il lavoro sporco, con cui si concede qualche uscita alla scoperta della città e della cucina capitolina. Niente stravizi, c'è una missione da compiere: la Virtus deve restare in A.
Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Ottobre 2019, 09:04
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