Rugby, a Firenze l'Italia abbatte i colossi della Georgia 28-17

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di Paolo Ricci Bitti
L'Italia abbatte i colossi della Georgia 28-17 al Franchi di Firenze,  la sorpassa nel ranking del rugby internazionale strappandole il 13° posto e, soprattutto, ricacciandole in gola le mire espansionistiche nel Sei Nazioni, magari a nostre spese.

 


Una vittoria che vale politicamente un patrimonio per il movimento azzurro chiamato a difendere il posto fra le grandi d'Europa conquistato sul campo contro chi vorrebbe metterlo in dubbio magnificando oltre il reale progressi che pure ci sono stati. Chiamato anche a confermare i progressi degli ultimi due anni, con la gestione O'Shea, che contro Irlanda o Inghilterra magari non si avvertono ancora, ma che devono essere evidenti come lo sono stati al Franchi contro la Georgia che ha subìto 4 mete italiane segnandone solo una. La seconda è arrivata da una molto dubbia meta tecnica, cervellotica decisione dell'arbitro neozelandese Jackson.

Parentesi sull'arbitro: quando, venti, venticinque anni fa, l'Italia aveva il ruolo di aspirante al Sei Nazioni che oggi chiede di rivestire la Georgia, sanno solo gli Dei del rugby quanti arbitraggi inverecondi abbia dovuto sopportare. Furti colossali: uno per tutti, forse il più gigantesco, quello del 1998 ad Huddersfield contro l'Inghilterra, già nella fossa e resuscitata appunto dall'arbitro. E adesso, dopo tutti questi anni, dopo tutte queste battaglie, ci tocca ancora sopportare una direzione di gara incerta al punto che il capitano Ghiraldini è stato un fenomeno nel mantenere ogni volta l'aplomb ("Excuse me, sir Jackson") mentre gli si rivolgeva per avere spiegazioni? Chiusa la parentesi

Ricapitolando: la Georgia è senz'altro la migliore delle squadre europee che non giocano nel Sei Nazioni, mentre l'Italia è la meno forte del Torneo. In mezzo, però, c'è ancora un canyon più largo e profondo di quanto dica il risultato finale del Cattolica Assicurazioni Test Match di oggi al Franchi.

E’ che gli azzurri di O’Shea hanno dominato la partita concedendo però agli avversari più di quanto gli stessi siano stati in grado di costruire: con il 65% di possesso e di supremazia territoriale l’Italia avrebbe dovuto marcare almeno altre tre mete. Ha invece sofferto la pressione, insolita per questa squadra che gioca sempre contro arcifavoriti. di dover vincere a tutti i costi.

Incassata la meta georgiana al 16’ (3-7) , gli azzurri hanno reagito già al 19’ segnando con il loro trequarti più abile (Campagnaro), raddoppiando prima del the con Bellini e allungando subito nella ripresa con Budd e Allan, innescato da un magnifico Polledri: 28-10 al 56’. Perfetta la touche (9/9), bene la mischia, impetuosi Steyn e Negri, rigoroso Ghiraldini, l’Italia ha contenuto le attese e poderose sfuriate dei colossali avanti georgiani che però al largo si sono mostrati ancora acerbi. A quel punto c’era solo da spingere sul gas, ma gli italiani si sono complicati la vita regalando, alla fine, ben 8 possessi e 8 punti al piede di Allan da sommare alla meta tecnica offerta dall’arbitro al 62’ (28-17). Il risultato era comunque già al sicuro, per lo scorno (uh, come li capiamo) degli oltre tremila fedeli dei "Lelos" (su poco meno di 19mila tifosi sotto il sole del Franchi) che hanno cantato dall'inizio alla fine fiancheggiati dalle decine di migliaia di georgiani che hanno seguito il match sui maxischermi piazzati a piazza della Libertà a Tbilisi. L'inno La Libertà è così arrivato in diretta anche sul tabellone del Franchi con un effetto che solo una partita di rugby può offrire.


Sollevato di mezzo metro da terra il ct O'Shea, che tra l'altro festeggiava il suo primo successo contro una squadra europea dopo aver battuto, dal giugno 2016 in poi, Stati Uniti, Canada, Sud Africa, Fiji e Giappone: "Bravi azzurri, sono orgoglioso di tutti. Vincere contro una squadra così dura e coraggiosa non era facile, avevamo contro anche la pressione di dover vincere e non ci siamo abituati. La nostra strada è ancora lunga, ma questo successo conferma che è quella giusta".
 


IL TABELLINO
Stadio Artemio Franchi, Firenze – 4 Novembre 2018
Cattolica Test match
Italia - Georgia 28-17 (p.t. 18-7)

Marcatori: 10’ cp Allan (3-0); 16’ m Mchedlidze tr Matiashvili (3-7); 21’ m Campagnaro tr Allan (10-7); 37‘ cp Allan (13-7); 39’ m Bellini (18-7); s.t. 3’ m Budd (23-7); 13’ cp Matiashvili (23-10); 17’ m Allan (28-10); 23‘ m tecnica (28-17);

Italia: Sperandio, Benvenuti, Campagnaro, Castello (18’ s.t. Morisi), Bellini, Allan (36’ s.t. Canna), Tebaldi (32’ s.t. Palazzani); Steyn, Polledri, Negri (23’ s.t. Meyer), Budd, Zanni (22’ s.t. Fuser), Ferrari (16‘ s.t. Pasquali), Ghiraldini (cap) (32‘ s.t. Bigi), Lovotti (32‘ s.t. Traoré) All. O’Shea

Georgia: Matiashvili (36’ s.t. Malaguradze), Koshadze (1’ s.t. Kveseladze), Sharikadze (cap), Mchedlidze, Dzeneladze, Khmaladze, Lobzhanidze (18’ s.t. Aprasidze); Gorgadze, Tsutskiridze, Giorgadze (16’ s.t. Bitsadze); Lomidze, Cheishvili (26’ s.t. Sutiashvili); Kubriashvili (8’ s.t. Chilachava), Bregvadze (18’ s.t. Mamukashvili), Nariashvili (18’ s.t. Zhvania ) All. Haig

Arbitro: Glen Jackson (New Zealand Rugby Union)
Calciatori: Allan (Italia) 3/6, Matiashvili (Georgia) 2/3
Cartellini: al 29° giallo a Tsutskiridze (Georgia), al 23’ s.t. giallo a Benvenuti (Italia)
Man of the match: Steyn (Italia)
Note: Cielo sereno. Temperatura 20°. Terreno in buone condizioni. 18424 spettatori.

 

LA PRESENTAZIONE
Questione di fame di vittoria e di gloria, più che di strategie e di muscoli oggi fra Italia e Georgia al Franchi di Firenze. «E noi ne abbiamo più di loro», dice convinto il capitano Leonardo Ghiraldini, di nuovo al comando dopo il ko del talismano Sergio Parisse. 
Per lui e compagni questo Cattolica Assicurazioni Test Match è una sfida diversa da tutte le altre, a cominciare dal fatto che gli azzurri devono (e possono) vincere, persino con un vantaggio di almeno 10 punti, secondo gli allibratori che ogni volta bastonano impietosamente l’Italia abituata sempre a giocare contro avversari più forti. A dire il vero, sulla carta, anche i Lelos, i georgiani, sono un piccolo gradino più avanti degli azzurri nel ranking mondiale, ma loro sono 13i perché affrontano solo rivali più deboli. 

INNO “DA REMOTO”
Va così, nel rugby ancorato a vecchi equilibri che alla Georgia risultano sempre più insopportabili: si è stancata di dominare a mani basse nelle retrovie europee e ora chiede, a ragione, maggiori possibilità di confronto con le potenze di Ovalia. Ricordate l’Italia agli inizi degli anni 90? Ecco. Inoltre l’atavica propensione alla lotta dei georgiani, già temuta da Giasone e degli Argonauti alla ricerca del vello d’oro in quelle terre lontane, ha reso il rugby lo sport nazionale per i 5 milioni scarsi di abitanti, trascinati da un movimento che esporta colossi soprattutto nel campionato francese e riempie gli stadi godendo dell’amore sconfinato del magnate ed ex primo ministro Bidzina Ivanishili dalle sconfinate risorse. 

«Se tenete fuori la Georgia dal Sei nazioni per questioni di business ditemi che cifra devo scrivere?», avrebbe detto sventolando l’assegno. E organizzando per oggi, con il beneplacito della Fir, il più formidabile inno “da remoto” della storia: in piazza della Repubblica a Tbilisi canteranno a decine di migliaia “La libertà” che sarà trasmessa in diretta dai maxischermi del Franchi davanti ai 25 fedeli italiani.

Il loro allenatore di lungo corso, il neozelandese Milton Haig, è meno tranchant: «La partita è importante, ma non nel senso di “noi al posto dell’Italia nel Sei Nazioni”, macché: gli azzurri meritarono sul campo l’ammissione con un lungo percorso che intendiamo imitare. Poi i miei giocatori a Firenze lotteranno fino all’ultimo respiro, ma lo fanno sempre: la loro fenomenale grinta continua a stupirmi, sono dei soldati».

Giustamente più teso il ct azzurro O’Shea: «Dobbiamo vincere, punto e basta. Ne abbiamo i mezzi, siamo più abituati ai confronti con nazionali d’alto livello e vogliamo dimostrare i progressi degli ultimi due anni». Insomma, italiani chiamati a immolarsi per resistere alle cariche dei panzer caucasici per poi dare aria al gioco grazie a trequarti decisamente più abili.

Cattolica Assicurazioni Test Match
Italia-Georgia
Firenze, Stadio Franchi, ore 15
(diretta DMax, collegamento dalle 14.15 dal Franchi, in studio Sergio Parisse e Giovambattista Venditti)


 
Ultimo aggiornamento: Domenica 11 Novembre 2018, 20:10
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