Mondiali vasca corta, Orsi d'argento nei 100 misti. Bronzo per la staffetta veloce mascile

Mondiali vasca corta, Orsi d'argento nei 100 misti. Bronzo per la staffetta veloce mascile

di Piero Mei
L’Italia del nuoto raddoppia e anziché la solita medaglia al giorno ai mondiali in vasca corta ad Hangzhou, in Cina, questa volta ne vince due: un argento con Marco Orsi nei 100 misti e un bronzo con la staffetta veloce maschile. E domani entra in scena Gregorio Paltrinieri con la serie dei 1500 stile libero.

CHE MUSICA, BOMBER!

Marco Orsi urla in vasca: è l’acuto finale della musica a palla con la quale ha detto di essersi caricato per la finale che gli ha dato l’argento dei 100 misti, insieme con un nuovo record italiano, giacché ha nuotato in 51:03, accarezzando il primato di 51:42 che aveva stabilito in semifinale. “Peccato, perché sognavo proprio di scendere sotto i 51 secondi”. Sarà per un’altra volta, la quarantunesima sua finale internazionale, visto che ne ha contate 40. “Peccato che sono arrivato un po’ lungo a rana, comunque il russo era imprendibile”.

Il russo in questione è Kliment Kolesnikov, quello nato nel 2000 e che nuota con la catenina al collo con tanto di croce per ciondolo che gli ballonzola sulla schiena. Kolesnikov è il solo sotto il muro dei 51: 50:63 il tempo con cui migliora il mondiale juniores che era già suo (quello assoluto è 50:26 dell’altro russo Morozov)..

La dedica di Marco, detto Bomber, è per “il mio allenatore e la mia fidanzata” in ordine sparso, che “mi sono stati vicini nei momenti difficili”. I problemi di salute sono legati a faccende di tiroide che l’hanno obbligato a una dieta ferrea, grande rinuncia i tortellini.

PARTENZA DI BRONZO

Splendida partenza per l’Italia nella sessione del pomeriggio: tocca alla staffetta veloce, la 4x50 stile libero; l’Italia aveva il miglior tempo di qualificazione, ma gli Stati Uniti non avevano in vasca Dressler e la Russia Morozov. In finale li hanno, e l’Italia è splendida terza con il record italiano, 1.22:90, che cancella l’1.23:37 vecchio di dieci anni e vestito di costumone gommato nel 2008. I due, il russo e l’americano, si sarebbero giocati poi il titolo nei 50 stile, con vittoria di Morozov in 20.33, contro il 20.54 dell’americano. Tra i russi era anche Rylov, che poco dopo avrebbe vinto l’oro nei 50 dorso, 22:58, con sesto posto per Simone Sabbioni, 23:26, “volevo fare il mio personale, ma anche con quello non sarei riuscito a fare molto).

Santo Condorelli con 21:27 fa il personale, Andrea Vergani con 20:44 la quarta frazione di tutto il campo di gara (Hedl, Rylov e LeClos hanno fatto meno), Lorenzo Zazzeri 20:57 e Alessandro Miressi 20:62 per chiudere, dopo un cambio lento tra gli ultimi due.

Condorelli, italiano di fresco, si dice “eccitato per questa mia prima medaglia in azzurro; è un punto di partenza e possiamo crescere molto. Il record? Sapevo che potevamo batterlo”. Tutti più che felici i quattro moschettieri rapidi anche perché davanti a loro gli americani hanno fatto segnare, con 1.21:80 il record del mondo, ed i russi, con 1.22:22 quello europeo. E’ solo una questione di riconoscimento: quando l’Italia fece il suo record nel 2008, fu battuta dalla Francia in 1.20:77, tempo mai riconosciuto dalla Federazione mondiale forse perché ai tempi era gara non in programma ai mondiali. Così abbiamo un record mondiale che è peggiore del record europeo. Ubbie statistiche di Lor Signori.

QUANDO IL RECORD NON BASTA

Piero Codia, 22.76, stabilisce in semifinale il record italiano facendo meglio del 22.83, che era il primato di Matteo Rivolta. Anche Matteo fa meglio di quel tempo, 22.79. Ma non basta agli azzurri per l’ingresso in finale: per Codia nono tempo, per Rivolta decimo. Li tiene in riserva il sudafricano Cotzee, 22.75, per un centesimo! “Finalmente un bel tempo in corta, ma quel centesimo brucia” dice Codia. “Mi sono ritrovato e ora spero di rendermi utile in qualche staffetta” dice Rivolta.

LE SOLITE NOTE E LE “TEEN”

Tra le ragazze, emergono Ranomi Kromowidjojo nei 50 delfino (24.47) e Katinka Hosszu (57:26) nei 100 misti: l’olandese e l’ungherese, la Lady di Ferro, sono da anni sul podio e spesso in cima. E l’olandese multitasking si offre pure una fatica in più, andando allo spareggio nei 50 dorso, per l’ottavo posto che promuove in finale. Un vento nuovo spira nei 400 stile libero, la gara in cui la Quadarella, che è giovane anche lei, non è entrata in finale.

Lo soffiano la vincitrice, l’australiana Titmus, del 2000, che nuota in 3.53:92, e la cinese Wang, classe 2002, 3.54:56. Erano già d0oro la Titmus nei 200 stile libero e la Wang negli 800. L’australiana oltre al titolo si prende anche il primato mondiale e lo toglie proprio alla cinesina che aveva nuotato un mese fa in 3:53:97. Ottava, con 4.03:61, Erica Musso.

RANA DELLE MERAVIGLIE

Semifinali dei 100 donne: Martina Carraro, che ha vinto il bronzo nei 50 alla fine di tre primati italiani stabiliti in sequenza dalle batterie alla finale, si qualifica anche nella distanza doppia e ancora una volta con un record nazionale: 1.04:87 che è il sesto tempo d’accesso. Va fuori la Castiglioni, che dopo il record perde anche la posizione per la finale.

FINALE COL BOTTO: BRASILIANO

Ultima gara di giornata la 4x200 stile libero maschile: il Brasile meraviglia e domina la gara con 6.46:81, due secondi e mezzo sotto il vecchio primato del mondo del quale fanno meglio anche russi e cinesi, con Sun Yang in vasca, classificati nell’ordine. Gli americani giù dal podio: quarti. L’Italia di tutti esordienti (Detti non è stato inserito nel quartetto finale) è stata sesta, con Filippo Megli che, primo frazionista e dunque partendo da fermo, ha fatto meglio dei compagni con partenza lanciata.

Piero Mei

Risultati e programma sul sito www.federnuoto.it.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Dicembre 2018, 15:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA