Modolo, il ciclista tamponato da un pirata: «Dall'auto è scesa una escort, è fuggita»
di Mauro Favaro
È stato a quel punto che Modolo ha capito che non sarebbe venuto a capo della situazione. Così ha iniziato a scattare una serie di foto all'auto che l'aveva investito. E ha fatto bene. Perché quando ha detto al conducente che avrebbe chiamato i carabinieri, questo ha accesso il motore ed è scappato, lasciando a piedi la donna che era con lui. «Lei si è incamminata verso una pasticceria racconta incredulo il ciclista dicendo con disinvoltura: Fate quello che volete, tanto io non lo conosco e non so chi sia». Insomma, se n'è lavata le mani. Ma la disavventura di Modolo non è ancora finita. «Allibito, ho chiamato i carabinieri, che mi hanno detto di chiamare il 118, che a sua volta mi dice che non sono grave, che quindi non uscivano e che avrei dovuto chiamare gli stessi carabinieri è il rosario elencato dal ciclista questi ultimi, dopo averli richiamati, mi dicono che escono solamente di pomeriggio. E che quindi devo chiamare il 118. Peggio della canzone "Alla fiera dell'Est" poi chiamo i carabinieri di Conegliano, i quali avvisano a Castelfranco di mandarmi qualcuno continua e chiamo la Polizia Locale di Asolo, che comunque era stata avvisata da Conegliano, ed è stata l'unica a mandarmi una pattuglia, anche se inizialmente erano impegnati».
Alla fine le fotografie che il ciclista aveva scattato alla targa dell'auto si sono rivelate fondamentali: hanno permesso di risalire all'identità di chi era alla guida. «A suo carico verranno sporte le dovute denunce assicura Modolo fortunatamente io me la sono cavata solo con una forte botta alla schiena. Ringrazio la famiglia che si è fermata di sua spontanea volontà per testimoniare l'accaduto. Dispiace dire che siamo sempre in pericolo e costretti a condividere la strada con gente come quest'uomo».
Ultimo aggiornamento: Domenica 10 Dicembre 2017, 19:17
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