L'Iran fa parte della 'black list' voluta dal Presidente Trump, e a proposito dei Mondiali di sollevamento pesi si è saputo che il visto d'entrata è stato negato anche ad atleti di Iraq ed Albania, mentre nulla ancora si sa sulla partecipazione o meno della nazionale della Corea del Nord, potenza mondiale di questo sport. Il visto a Rostami sarebbe stato negato perché le autorità Usa ritengono che possa fermarsi negli States e chiedere asilo politico. Eppure il campione olimpico ha fatto presente di avere un cospicuo conto in banca in patria. «Ci tengo due milioni di dollari - ha ammesso Rostami - e ho detto agli americani che nel mio paese ho questi soldi. Poi ho aggiunto che sono il migliore e il più famoso sollevatore di pesi del mondo, e il primatista assoluto. Non voglio una 'green card', non m'interessa, sono orgoglioso di essere iraniano e voglio tornare nel mio paese. Io amo l'Iran, i nostri martiri e gli eroi di guerra».
Forse quest'ultimo concetto può non essere piaciuto alle autorità statunitensi, di sicuro «mi hanno ripetuto che devo aspettare, ma io ho fatto presente che ho un Mondiale da disputare tra poco.
Io non penso alla politica, ma a vincere un'altra medaglia d'oro». A tutto ciò il presidente della federazione Usa di sollevamento pesi ha replicato dicendo che «siamo in continuo contatto con il Dipartimento di Stato attraverso il nostro comitato olimpico e spero che tutti gli atleti che hanno chiesto il visto d'entrata lo ottengano. E posso anche aggiungere che l'Iran sarà benvenuto, visto che nel nostro sport è uno dei miglior team del mondo».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Novembre 2017, 19:35
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