Roma: Under, l’importanza di non essere (ancora) Salah
di Stefano Carina
L’UOMO DEI SORPASSI
Quattro gol in 13 giorni hanno permesso alla Roma il doppio sorpasso in classifica: da quinta a quarta una settimana fa e poi da quarta a terza sabato. Formidabile, incredibile, eccezionale, sono soltanto alcuni aggettivi utilizzati dai suoi compagni di squadra per definire l’ultima prova di Udine. Ne manca uno: intelligente. Perché dopo il saluto militare al gol del 3-1 al Benevento, che ha fatto tanto discutere in Italia ma ha riscosso altrettanto successo in patria, sarebbe bastato poco per ripresentarlo. E invece Under ha capito che a 21 anni è meglio limitarsi a fare il giocatore. Anche perché è consapevole di calciare come pochi altri. Basta andare a rivedere il tiro che sabato supera Bizzarri. La palla, colpita di collo esterno, entra in porta dritta, senza girare. Si vede il logo della Serie A nel momento dell’impatto del piede con il pallone e lo stesso logo accompagna lo sguardo di chi è a casa davanti alla tv o allo stadio, spegnendosi sotto l’incrocio. Una rete che aggiorna il conteggio a 4, di cui 3 da fuori area: caratteristica che rende meno prevedibile il gioco di Di Francesco. Ma c’è anche altro: dall’inizio del torneo, sono già 15 le occasioni create dal turco, 31 i cross effettuati sul fondo, 75,4 la percentuale dei passaggi riusciti (175 su 232), 21 i tiri tentati (19% di realizzazione) con 11 di questi che hanno centrato lo specchio della porta. Numeri in crescendo, come Under. E se volete, dite pure «ve l’avevo detto».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Febbraio 2018, 12:29
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