Celine Dion come sta: «Non ho sconfitto la malattia ma lotto con anima e corpo, lavoro duro e mi alleno come un'atleta 5 volte a settimana»

Accettare una diagnosi di questo tipo è stato certamente difficile, ma non per questo Céline si dà per vinta: «Voglio essere al meglio possiible. Il mio obiettivo è poter vedere di nuovo la Torre Eiffel!»

Celine Dion come sta: «Non ho sconfitto la malattia ma lotto con anima e corpo, lavoro duro e mi alleno come un'atleta 5 volte a settimana»

di Redazione Web

Céline Dion non si arrende e, per quanto possa essere difficile, continua a combattere con le unghie e i denti contro la sindrome della persona rigida, una malattia autoimmunitaria e progressiva che l'ha costretta a ritirarsi dalle scene musicali e annullare tutti i concerti in programma fino a data da definirsi.

Mentre tutti attendono il giorno in cui annuncerà a gran voce (come più le si addice) il suo ritorno sul palco, più energica e brillante che mai, la star si accontenta di un altro tipo di ritorno, vale a dire quello sulla copertina di Vogue Francia.

Tra scatti mozzafiato e una camicia semiaperta sul bianco e nero, la star canadese ha rilasciato un'intervista in cui si racconta e spiega come sta procedendo la terapia. Tuttavia, la domanda tanto attesa è... scappata: quando potremmo vedere di nuovo una sua esibizione?

L'intervista di Céline Dion

La diagnosi è arrivata nel 2022, ormai due anni fa, e la cantante non nasconde lo sforzo che le costa ogni giorno combattere: «Sto bene, ma ci vuole un sacco di lavoro.

Procedo con calma, un giorno alla volta. Non ho battuto la malattia, è ancora con me e lo sarà per sempre. Spero di incappare in un miracolo, una cura scoperta grazie alla ricerca scientifica. Per ora, però, devo continuare ad averci a che fare».

Una cura non c'è, ma ci sono dei trattamenti per poter vivere con la malattia nel miglior modo possibile e migliorare le proprie condizioni. Si tratta di medicine, ma anche allenamento e massaggi. Così, Céline passa cinque giorni a settimana a dedicarsi a un percorso di terapia fisica e vocale: «Lavoro sui piedi, le ginocchia, i polpacci, le dita, il canto e la voce», dice. 

Accettare una diagnosi di questo tipo è stato certamente difficile, ma non per questo si dà per vinta: «Per come la vedo io, le scelte sono due: o mi alleno come un'atleta e lavoro davvero duro, oppure mi spengo e finisce così, sto a casa, ascolto le mie canzoni e canto di fronte a uno specchio, tra me e me. Così - spiega Céline Dion - ho scelto di lavorare con tutto il mio corpo e la mia anima, dalla testa ai piedi, insieme al team medico. Voglio essere al meglio possibile. Il mio obiettivo è poter vedere di nuovo la Torre Eiffel!».


Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Aprile 2024, 11:20
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