Il presidente licenzia Ventura ma non molla la sua poltrona

Il presidente licenzia Ventura ma non molla la sua poltrona
Enrico Sarzanini
ROMA Gian Piero Ventura è stato esonerato. Lo scontato finale dopo la mancata qualificazione dell'Italia al Mondiale è arrivato ieri al termine degli stati generali della Federcalcio - con i presidenti delle componenti federali Gravina (Serie C), Sibilia (Dilettanti), Nicchi (Arbitri), Tommasi (Calciatori) e Ulivieri (Allenatori) - convocati da Tavecchio che, da parte sua, si è tirato fuori dalla partita dicendosi «indisponibile alle dimissioni». A nulla sono valsi dunque gli appelli del Ministro Lotti e del numero 1 del Coni Malagò, che martedì avevano consigliato a Tavecchio di lasciare il suo incarico. Una scelta poco gradita soprattutto a Damiano Tommasi, presidente dell'Assocalciatori, che ha lasciato la riunione in segno di protesta: «Noi pensiamo che non si possa non ripartire dal rinnovo delle cariche ha spiegato - Andare ad elezioni con una progettualità più credibile, con nuove persone, non si risolvono i problemi del calcio italiano con l'esonero del ct. Altrimenti si continuerà a rigirare la stessa minestra che è rimasta indigesta a parecchi». Poi l'ex centrocampista ha rincarato la dose su Twitter: «Oggi ho avuto la conferma che le panchine sono più scomode delle poltrone».
Chi si è schierato dalla parte di Tavecchio è Renzo Ulivieri, presidente dell'Assoallenatori che ha criticato pesantemente Malagò: «Non lo riconosco più come mio capo. Il Coni non può chiedere nulla e lui è stato molto inopportuno: si è fatto la domanda e si è risposto da solo. La cosa mi è garbata poco. Il presidente federale si è detto disponibile ad andare avanti e adesso verrà in Consiglio federale per vedere se ha la fiducia». Consiglio Federale fissato per lunedì in Via Allegri, come annunciato dallo stesso Tavecchio sceso in serata a parlare ai giornalisti: «L'ho convocato per esporre un programma che terrà conto soprattutto del punto di vista tecnico-organizzativo e delle proposte che hanno anche dei collegamenti con alcune Leghe, in modo che il Consiglio ne possa parlare e discutere».
Sul tavolo anche il nome del successore di Ventura, con Ancelotti in pole: «Abbiamo anche pensato a profili di allenatori importanti e vedremo di portare possibilmente a termine una di queste ipotesi». Ieri è stato lui stesso a comunicare a Vantura l'esonero: la Figc gli dovrà pagare 800mila euro netti, ovvero la cifra che spetta all'ormai ex ct fino al 30 giugno data di scadenza del contratto.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Novembre 2017, 05:00