Metro Napoli, biglietto più caro; peggio di Roma e Milano: le proteste degli utenti

Nella Capitale stesso prezzo ma il ticket può essere utilizzato per cento minuti

Napoli, ticket metro a 1,50: le proteste degli utenti

di Gennaro Di Biase

È un periodo di grandi investimenti per il trasporto pubblico napoletano. Ma sono anche giorni di aumento per la linea 1 (il metrò dell’arte), il cui biglietto per la corsa singola è passato a 1,50. Anm lo ha definito un «allineamento rispetto alle altre reti su ferro», che si situa nel solco della necessità di garantire un’offerta adeguata al flusso turistico sempre crescente. La partecipata del trasporto cittadino, entro fine anno, con l’apertura della linea 6 a luglio, dovrà mettere in campo più o meno altri 120 dipendenti. Proprio nell’ottica di un efficientamento della mobilità, risulta utile riportare l’organizzazione delle metropolitane delle altre grandi città italiane. Da Napoli a Roma o Milano, passando per Torino. Dal quadro emerge una particolarità: tra i capoluoghi appena citati, solo Partenope, al momento punta sui biglietti di corsa singola, come sottolineato anche da Adolfo Vallini, dipendente Anm e rappresentante Usb: «Il concetto di corsa singola, in altre città, non esiste». Malcontento tra gli utenti: «Le lamentele ci sono, anche se nella delibera si legge che l’aumento sia corrispondente all’inflazione: lo stiamo verificando, dal momento che proprio l’inflazione sta scendendo verso 5% - dice Giovanni Berritto, presidente di Federconsumatori Campania - Se i trasporti non funzionano nel modo adeguato, come spesso accade, un aumento è difficilmente digeribile. Pensionati e famiglie sono in difficoltà. Bisognerebbe aumentare la frequenza dei treni, prima di aumentare i costi».

I costi

Il prezzo napoletano del biglietto per la corsa singola fissato a 1,50 è il più basso assieme a quello di Roma. Nella Capitale, però, con 1,50 euro si acquista un biglietto integrato, che dura 100 minuti e consente, oltre a una corsa in metro, anche l’accesso a bus e tram. Milano è in cima alla classifica dei costi: un biglietto si paga 2,20 euro. Ma anche questo tagliando è integrato. Dura 90 minuti e consente molteplici viaggi sui mezzi di superficie (tram e bus) e anche nella metropolitana. 70 centesimi in più, insomma, che però teoricamente possono bastare per andata e ritorno. Passiamo a Torino: nel capoluogo piemontese, l’ultimo rincaro del biglietto della metro, di 20 centesimi, risale all’estate scorsa. Il biglietto City digitale è valido 100 minuti e costa 1,90 euro. Il ticket cartaceo, qui, costa 10 centesimi in più. Quanto ai tempi di frequenza dei treni, allo stato attuale delle cose, le metropolitane di Torino, Roma e Milano si aggirano tra i 5 e i 6 minuti di media per l’attesa in banchina. Napoli non è ancora a questo livello, e qui i tempi medi sono compresi tra gli 8 e i 10 minuti (si arriva anche a 15, in caso di guasti). Inoltre, a Napoli manca ancora il wi-fi. Vanno però sottolineati lo sforzo dell’amministrazione e il netto miglioramento della frequenza anche all’ombra del Vesuvio, nell’ultimo anno, dovuto principalmente all’entrata in circolazione dei nuovi convogli.

Sempre ieri, però, si sono registrati disservizi alle scale mobili di via Cimarosa, usate da centinaia di turisti diretti verso San Martino, ma fuori uso.

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Uno dei temi più caldi in tema di trasporti riguarda la richiesta pendente da parte del Comune nei confronti della Regione sull’aumento delle risorse necessarie per l’attivazione della linea 6, precisamente «8 milioni». La tratta sarà inaugurata «il primo luglio», stando al cronoprogramma di Anm. Per decisione della stessa Anm, i viaggi in bus e funicolare non risentiranno dell’adeguamento, e continueranno a costare 1,30 euro. Il trasporto napoletano è dunque tra i meno cari. Ma in certi casi, il low-cost può risultare solo apparente. Specialmente se c’è bisogno di integrare il viaggio in metro con bus o funicolare, si può arrivare a pagare anche 2.80 euro (il costo, cioè, di un ticket corsa singola e di un tagliando per bus). A questo, si aggiunge il fatto che a Napoli la situazione delle aziende del trasporto pubblico sia frastagliata, non a caso in Prefettura nei mesi scorsi si cercò una quadra per un coordinamento più efficiente del trasporto. Anm gestisce metro di linea 1 e linea 6, più le funicolari. Eav gestisce la Cumana e la Circumvesuviana (che coprono rispettivamente l’area Ovest e l’area Est di Napoli). Fs, invece, ha la competenza della metro linea 2 (che copre la tratta cittadina Gianturco-Mergellina). «La corsa singola è un fatto solo napoletano - ribadisce Vallini - Una scelta, questa, che non avviene anche nelle altre città, dove i ticket sono validi per più tempo. A Roma e Milano, per esempio, non esiste il concetto di corsa singola». Tante aziende diverse, e cioè meno integrazione della mobilità. «A Napoli il biglietto che ha validità di novanta minuti costa 1,80 euro, ma non si può prendere due volte la metro - conclude Vallini - Tutto questo crea confusione nell’utenza. Sul biglietto appena aumentato a 1,50, poi, c’è scritto “corsa extraurbana”, ma è una dicitura sbagliata. Speriamo venga corretta prima possibile, perché è un altro elemento di confusione».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Maggio 2024, 23:30
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