Il fast fashion costa ai consumatori più di quanto pensino. La ricerca: «Per risparmiare meglio un capo firmato che dura di più»

A scoprirlo un rapporto di Vestiaire Collective, grande piattaforma mondiale di lusso di seconda mano

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di Morgana Sgariglia

Il fast fashion sembra economico ma costa ai consumatori più di quanto pensino. A certificarlo è una ricerca di Vestiaire Collective, la più grande piattaforma di lusso di seconda mano al mondo. Si tratta del primo studio di questo tipo su fast fashion e abitudini dei consumatori dell'usato, condotto sugli utenti della piattaforma, e pubblicato in un rapporto in inglese consultabile qui

 

Cosa ha scoperto lo studio

In base al numero di capi indossati in media, nel lungo periodo gli indumenti fast fashion finiscono per essere più costosi per ogni volta che sono indossati rispetto a pezzi simili acquistati anche da griffe. Questi ultimi sono indossati otto volte di più rispetto a quelli delle grandi catene.

Gli abiti firmati poi rientrano nel mercato, ovvero sono rivenduti, per essere indossati da un'altra persona e la loro durata si estende per un altro ciclo di vita dei prodotti. 

In realtà la scoperta, non è una novità. È un principio economico di base il fatto che i prodotti a buon mercato siano, nel lungo periodo, più costosi dei beni durevoli. Il fast fashion ha distorto la percezione dei consumatori su quale sia il prezzo giusto per un bene di qualità. I prezzi artificialmente bassi sono dovuti al fatto che le persone alla base della filiera, spesso in Paesi a basso e medio reddito, non sono pagate o vengono retribuite con una cifra irrisoria.

Il valore della durabilità emotiva



Lo studio di Vestiaire Collective ha rilevato diversi fattori difficili da quantificare, come la durabilità emotiva di un capo, ovvero il modo in cui l'indumento assorbe i nostri ricordi aumentandone il valore personale per il cliente. La ricerca ha scoperto che gli acquirenti di Vestiaire tendono a conservare i propri acquisti per circa un anno e mezzo in più rispetto a quelli di fast fashion, riducendo gli sprechi.

 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Aprile 2024, 20:24
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