Tenta di rapire una neonata in clinica: "Avevo abortito, temevo che il mio compagno mi lasciasse"

Tenta di rapire una neonata in clinica: "Avevo abortito, temevo che il mio compagno mi lasciasse"

di Claudia Guasco
Solo la prontezza della madre ha evitato il peggio. "Mi dia la bambina, dobbiamo fale degli esami", le ha detto la donna ecuadoregna che due giorni fa, spacciandosi per un'infermiera, ha cercato di scappare dalla clinica Mangiagalli portando con sé la neonata in braccio. La mamma di origine moldava si è insospettita, ha lanciato l'allarme e la donna è stata bloccata da un'ostetrica mentre scendeva dalle scale con il fagottino in braccio. "Non sapevo cosa fare. Dopo aver perso mio figlio avevo paura di perdere il mio compagno e tutta la mia famiglia", ha detto l'ecuadoriana di 33 anni, ora in cella a San Vittore.

"CHIEDO SCUSA ALLA MAMMA"
Domani, davanti al gip Anna Magelli, si terrà l'interrogatorio di garanzia. La donna che ha tentato il rapimento è una casalinga che abita a Mediglia, in provincia di Milano, ha una figlia di sette anni avuta da una precedente relazione e ha raccontato al suo avvocato Paolo Cassamagnaghi di aver tenuto nascosto al suo convivente, un operaio, l'aborto avvenuto qualche mese fa "per paura di essere lasciata". Nessuno si è accorto che l'ecuadoriana ha perso il bambino, era ingrassata di parecchi chili al punto da fare credere che la gravidanza stesse andando avanti senza problemi.

Così l'altro ieri, giorno in cui avrebbe dovuto dare alla luce quel figlio che invece non portava più in grembo da tempo, si è presentata all'ospedale di via Commenda da cui è entrata e uscita diverse volte incerta sul da farsi.
Aveva anche pensato di dire a casa di aver partorito un figlio morto, ma poii è giunta alla conclusione che questa bugia non avrebbe retto a lungo. Da qui l'idea di prendere quella bimba di origini moldave "che ho però subito riconsegnato all'ostetrica che mi ha bloccato. Le ho anche detto di chiedere scusa e perdono da parte mia alla mamma a cui l'avevo presa". Nei confronti della donna il pm Antonio Cristillo ha chiesto al gip la convalida dell'arresto e di disporre la custodia cautelare in carcere per sequestro di persona e sottrazione di persona incapace. Il suo difensore invece ha intenzione di chiedere accertamenti sullo stato psichico della sua assistita e quindi di rivolgersi a un consulente di parte.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Luglio 2017, 18:06
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