Carabinieri accusati di stupro, la pista di altri casi sospetti
di Cristiana Mangani
Per questa ragione, la procura militare romana sta valutando gli elementi raccolti finora dalla polizia. A cominciare dagli interrogatori dei colleghi, i componenti delle altre pattuglie intervenute davanti alla discoteca «Flo». Verranno risentiti, per cercare di capire se conoscano altre storie, altri possibili reati commessi dai due. Episodi finora non segnalati ma che potrebbero nascondere una prassi consolidata. Del resto, l'intervento della gazzella sotto accusa è stato richiesto direttamente a loro dal proprietario del locale, segno che si conoscevano. E gli indagati sono intervenuti senza avvisare la centrale operativa e senza fare una relazione successiva. Si sono anche fermati al bar a chiacchierare con le ragazze che poi, il giorno dopo, li avrebbero fatti finire nei guai. Il primo approccio è stato all'interno. Ed è in quella confusione, che una delle giovani ha registrato un brevissimo video, nel quale si vede solamente il pantalone della divisa e la fondina della pistola. Ma la ripresa potrebbe anche essere stata casuale. I quattro si sono rincontrati fuori e, in assenza di un taxi, i carabinieri si sono offerti di dare un passaggio alle studentesse, facendole salire sull'auto di servizio. Fatto, già questo, assolutamente illegale.
Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Settembre 2017, 14:38