Da Francoforte arrivano rassicurazioni sulla solidità della ripresa economica

Da Francoforte arrivano rassicurazioni sulla solidità della ripresa economica dell'Eurozona e sulla persistenza delle misure espansive di politica monetaria messe in atto dalla Bce. Il governatore della Banca centrale europea Mario Draghi, infatti, in audizione davanti alla commissione economica del Parlamento europeo, ha sottolineato come la ripresa sta diventando sempre più solida e continua ad ampliarsi nell'area euro, mentre la «disoccupazione è scesa al livello più basso dal 2009» e la fiducia di consumatori e imprese è in salita. Tuttavia i segnali sono ancora troppo deboli soprattutto sul fronte dell'inflazione per spingere la Bce a modificare la propria politica monetaria. Questo vuol dire che il rubinetto del Qe non verrà chiuso: «Rimaniamo fermamente convinti che una quantità straordinaria di supporto alla politica monetaria è ancora necessaria per riassorbire l'attuale livello di risorse non utilizzate e perché l'inflazione rientri e si stabilizzi in modo duraturo intorno al 2% nel medio termine». Draghi raccomanda agli Stati con alto debito e bassa crescita di proseguire sulla strada delle riforme. Fra questi c'è l'Italia. Il governatore della Bce non si sbilancia sull'opportunità di andare ad elezioni anticipate, ma al suo posto ieri hanno parlato i mercati, evidenziando con le loro fluttuazioni i rischi per l'Italia di una nuova ondata di incertezza politica.
(A.Sev.)
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Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Maggio 2017, 05:00