"Se sono riuscita a passare su una delusione così grande - spiega la campionessa - è perché sono ancora innamorata del nuoto come il primo giorno... Quella finale è stata l'unica cosa sbagliata in un anno da incorniciare. Mi sono ascoltata dentro a lungo, ho parlato con Matteo (Giunta, l'allenatore) e alla fine abbiamo capito che la causa è stata la vicinanza al ciclo. L'ho calcolato malissimo, e mi sono trovata a gareggiare nel momento per me peggiore fisicamente: mi sentivo come su un'altalena, con cali e stanchezze repentine. In finale ero completamente un'altra persona rispetto al giorno prima. Ma non mi attacco a scuse: è un aspetto che ho sottovalutato. Non ammetto però più che possa venirmi affibbiato il solito problema mentale. È passato il tempo in cui ero la bambina alle prima armi. Era la mia quarta finale olimpica, sapevo cosa mi giocavo".
La Pellegrini ha pensato al ritiro ma alla fine ha optato per andare avanti, "non avrei mai accettato di smettere con quell'ultimo ricordo del nuoto". E sul gossip che la vede sempre al centro commenta: "Quando qualcosa va un po' fuori dall'ordinario si scatena il finimondo. Io vorrei che la mia vita privata restasse tale, ma purtroppo, soprattutto in città come Roma e Milano, faccio fatica: venti paparazzi alla volta 24 ore su 24".
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Gennaio 2017, 14:31
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