"Bianchi non rallentò abbastanza".
La Fia: ecco come perse il controllo

"Bianchi non rallentò abbastanza". La Fia: ecco come perse il controllo
MILANO - Jules Bianchi «non ha rallentato abbastanza per evitare di perdere il controllo» della sua Marussia. E’ questa, secondo la relazione dell’Accident Panel della Fia (la Federazione internazionale dell’automobile che mercoledì ha anche ridisegnato i regolamenti F1, abolendo doppi punti in ultima gara), una delle cause del gravissimo incidente occorso al pilota francese Jules Bianchi durante il Gp del Giappone dello scorso 5 ottobre sul tracciato bagnato di Suzuka. "L’analisi degli eventi che hanno portato all’incidente di Bianchi -si legge nel documento articolato in 11 punti- indica che una serie di fattori determinanti possono aver contribuito a provocare lo schianto, anche se nessuno è stato l’unica causa". Bianchi ha perso il controllo della sua monoposto nel corso del 43° giro alla curva 7, dove l’acqua ha invaso la traiettoria semiasciutta.



Nello stesso punto del tracciato, nella 42a tornata, era uscita di pista la Sauber di Adrian Sutil. Bianchi, come è noto, ha attraversato la via di fuga e si è schiantato contro la gru che stava rimuovendo la monoposto del pilota tedesco. La dinamica dell’incidente ha sollevato perplessità sulla condotta dei commissari. «Le azioni intraprese dopo l’incidente di Sutil -si legge nella relazione- sono state coerenti con le regole e con la loro interpretazione relativa ai 384 incidenti avvenuti nei precedenti 8 anni. In base all’analisi dei fatti, «non c’è alcuna ragione per cui la Safety Car dovesse essere mandata in pista prima o dopo l’incidente di Suti
Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Dicembre 2014, 10:02
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