Ferrari, è finita l'era di Montezemolo.
Marchionne presidente del Cavallino

Ferrari, finita l'era di Montezemolo: liquidazione da 27 milioni. Marchionne: "Bisogna tornare subito a vincere"

di Giorgio Ursicino
ROMA - Il matrimonio pi lungo finisce con un divorzio lampo. Dopo le bordate del weekend sull'asse Monza-Cernobbio, non hanno impiegato molto Luca di Montezemolo e Sergio Marchionne a mettersi d'accordo. Ieri mattina l'annuncio delle dimissioni, nel pomeriggio conferenza stampa congiunta nelle sacre mura di Maranello con toni distesi e dichiarazioni di pace.





Il Presidente esce di scena. Subito. Ha accettato i 27 milioni di liquidazione che gli ha offerto il Lingotto come indennità di di fine rapporto e che prevedono anche che il manager non lavori per la concorrenza nei i prossimi tre anni. Un vero passaggio di consegne perché sarà proprio l'amministratore delegato di Fiat e sedere sulla poltrona più importante del Cavallino. Al presidente uscente sarà però concessa la vetrina mediatica che era in calendario fino al 13 ottobre, giorno previsto per la quotazione della nuova FCA a Wall Street.







Il manager che lascia ha chiaramente parlato per primo: «Non è andata come pensavo, sarei rimasto ancora, ma va bene così, sono sereno. Lascio con tanto orgoglio per aver lavorato con impegno per questo gruppo straordinario. Era arrivato il momento, finisce un ciclo, si chiude un'era: sono contento che la Ferrari sia così importante nelle strategie di FCA. Questa non è un'operazione qualunque, abbiamo tanto atteso la quotazione a Wall Street, il mio posto lo prende l'ad dell'intero Gruppo. Poi le battute scherzose, Montezemolo si è tolto i sassolini dalle scarpe con eleganza, battute sottili e mai imbarazzanti: «E' vero, troppo tempo che non vinciamo, ma quando ho vinto la prima volta che sono venuto qui con Niki Lauda erano 13 anni che non accadeva...».



Poi un altro piccolo elogio al suo lavoro ricordando l'avvocato Agnelli: «Un momento che non dimenticherò, era l'alba e piangeva al telefono: Schumi aveva conquistato il titolo in Giappone dopo 21 anni». Il presidente di lungo corso scherza anche su Alitalia, la sua prossima presidenza: «No, aspetto per decidere. Il cda di Fiat lo ha mandato qui al posto mio e so che stanno cercando qualcuno per comandare a Detroit. Magari mi chiamano...».



Marchionne è più sintetico: «Dopo queste belle storie c'è poco da aggiungere. E' vero c'è stato un polverone, ma nelle aziende può accadere, l'amicizia resta. Voglio sottolineare che la Ferrari resterà autonoma, indipendente e italiana, sarà solo più integrata in FCA. Nessun accorpamento con gli altri marchi ai quali potrà fornire più tecnologia. Non è in programma nemmeno la quotazione in borsa».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Settembre 2014, 09:12