F1, Rosberg campione del mondo 34 anni dopo papà Keke: basta il secondo posto

F1, Rosberg campione del mondo 34 anni dopo papà Keke: basta il secondo posto

di Piergiorgio Bruni
La prima volta ha sempre un gusto dolcissimo. Figuriamoci se, per giunta, arriva a 31 anni suonati e dopo ben 206 gran premi disputati in Formula 1. Nico Rosberg, alla fine, ce la fa e si laurea Campione del Mondo. Ad Abu Dhabi, all’ultimo sospiro della stagione. Trentaquattro anni dopo il successo di papà Keke con la Williams.

Vince il titolo con bravura, costanza, una montagna di meriti e, forse grazie anche ad un pizzico di paura. Quella vissuta negli ultimi interminabili giri, con l’adrenalina del tedesco alle stelle, quando si ritrova a controllare il suo compagno di team e competitor per il Mondiale, Lewis Hamilton, poi vincitore del Gran Premio e, contemporaneamente, a tenere sotto controllo l’arrembante Sebastian Vettel, terzo al traguardo.

Sesta posizione, invece, Raikkonen con l’altra Ferrari. «Non è stata una bella corsa per me – racconta, commosso, il neo iridato – mi stavano raggiungendo ma alla fine è andata bene. Non posso che essere al settimo cielo, dedico la vittoria a mia moglie e a mia figlia per il sostegno. E’ un momento surreale!».

Sorride pure Vettel: «Abbiamo lavorato tantissimo e dovuto sopportare una marea di critiche quest’anno: alcune giuste altre no. È stata una annata difficile, bello concluderla sul podio per poter andare di slancio verso il prossimo anno».

Chiude la stagione con un sorriso amaro, Arrivabene: «Finale dignitoso, non importante – incalza il team principal della Rossa – importante sarebbe stato raggiungere gli obiettivi prefissati. Non abbiamo vinto una gara, tuttavia non voglio che si facciano paragoni con altre annate».

Sconsolato, Kimi Raikkonen: «Le gomme anteriori si consumavano velocemente e non riuscivo ad avere stabilità in curva e velocità sul dritto. Non sono mai stato in grado di lottare per superare chi mi precedeva».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Novembre 2016, 09:15
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