Verona-Juventus, 2-2: Juan Gomez fa pari nel finale, Toni sale a 22 reti

L'ANTICIPO Verona-Juventus, 2-2: Juan Gomez fa pari nel finale, Toni sale a 22 reti

di MatteoSorio
Finisce 2-2 la sifa tra Verona e Juventus che ha chiuso il campionato. La questione privata la dirime un portiere brasiliano, Rafael, che sventa da gatto un rigore di Tevez poi guarda l’amico Toni, a segno una trentina di minuti prima, ed esulta come lui, avvitandosi l’orecchio: ti copro le spalle io, fratello.



Scene da una partita che, superflua ai fini della classifica generale, è scesa giù come una bella aranciata estiva elevandosi a ring per la contesa della classifica marcatori. Il primo risultato: segna Toni, cicca dal dischetto Tevez, 22 gol contro 20, l’Apache esce di strada e l’unico che può impensierire il re di Verona sull’ultimo curvone è Mauro Icardi.



Secondo risultato: Verona-Juventus 2-2. E se spostiamo il radar appena un po’ lontano da quei due lì notiamo belle pennellate: Pereyra alla Del Piero (1-0), l’azione del secondo vantaggio di Madama (mix di furbizia e precisione), una traversa di Llorente su ping-pong aereo con Padoin e Marchisio, il nanerottolo Gomez che svetta su tre maglie bianconere e sigilla il pari in pieno recupero, di testa, esattamente come successe il 9 febbraio 2014, sempre al Bentegodi, sempre 2-2 e sempre Toni a precederlo nel tabellino.



Morale: un match di quelli che ritagli e incolli sull’album della stagione alla voce «patatine e pop-corn», 90 minuti d’adrenalina (il coraggio provinciale del Verona contro la tecnica della Juve, che ha il torto di non chiuderla quand’era ora) e quel gusto tutto speciale di quando in ballo non c’è niente di troppo serio. La Juve, adesso, pensa a come fermare Messi.



L’Hellas spera che Icardi non fermi la corsa di Lucatoni (tutto attaccato, sì) al trono dei bomber. Se va come s'augurano nella città bagnata dall’Adige, Toni fisserà un record: mai nessuno ha rivinto la classifica marcatori a 9 anni dall’ultima volta (e mai un attaccante gialloblù s’era preso il primato stagionale in A). E qualora andasse così, si noti che Toni denuncia all'anagrafe (senza sentirli) 38 anni di cui 20 dedicati all’arte del gol: Modena, ’94-’95, tutto iniziava lì e tutto continua qui, in un Verona ch’è steso ai suoi piedi e lo aspetta anche l’anno prossimo (il rinnovo è vicino); tra l’Emilia e il Veneto, in mezzo, le maglie di Empoli, Fiorenzuola, Lodigiani, Treviso, Vicenza, Brescia, Palermo, Fiorentina, Bayern Monaco, Roma, Genoa, Juventus e Al-Nasr.



La torta delle 22 reti di quest’anno: 11 di sinistro, 9 di destro, due di zucca - e per la cronaca, dei primi 5 cannonieri italiani tre sono over 30: al netto dei 22 sigilli di Toni si contano i 15 di Gabbiadini (23 anni), i 14 di Di Natale (37) e Berardi (20), i 13 di Quagliarella (32). Ora il vecchio centravanti dell’Appennino modenese vede la cima più alta, roba che ormai vi ha piantato mezza bandiera, che aria tira lassù? La risposta, Icardi permettendo, a breve.
Ultimo aggiornamento: Domenica 31 Maggio 2015, 11:10