Serie A più povera e spaccata in due, le ultime nove in classifica ininfluenti per le sorti del campionato

Serie A più povera e spaccata in due, le ultime nove in classifica ininfluenti per le sorti del campionato

di Romolo Buffoni
C’era una volta il campionato più bello del mondo, dove tutti i più grandi campioni volevano giocare. Poi fu la volta delle Sette Sorelle in corsa per il tricolore. Era la serie A di scudetti sudati fino all’ultimo minuto, di salvezze eroiche e retrocessioni drammatiche. Da qualche stagione questo non è più.

C’è la Juventus una spanna sopra le altre che si appresta a vincere il 6° titolo consecutivo attorniato dalle “ancelle” Roma e Napoli, che si alternano al 2° posto. Milano è scivolata nell’oblio, confusa in un gruppo di squadre medie che si contendono l’accesso all’Europa League. La lotta per non retrocedere? Sparita. Giusto una corsetta alla salvezza tra Empoli e Crotone allestita in queste ultime giornate. C’è un appiattimento al ribasso dei valori tecnici, con troppe compagini inadeguate alla massima divisione. L’impressione che viene dal campo è sostenuta dai numeri. Dopo l’Udinese 11ª in classifica a quota 43 c’è un fossato di 5 punti dietro al quale troviamo Cagliari e Chievo (a 38), e poi Sassuolo (36), Bologna (35), Genoa (30), Empoli (29), Crotone (24), Palermo (16) e Pescara (14 punti e già aritmeticamente retrocesso).

Togliendo al campionato i risultati conseguiti da queste ultime 9 le posizioni in classifica non cambiano di una virgola per le prime 5 posizioni che valgono scudetto, Champions ed Europa League. Si accorciano i distacchi (da -8 a -7 quello della Roma con la Juve; da -4 a -1 quello del Napoli dalla Roma), ma per il resto nulla. Come a dire che la partecipazione di quelle nove è ininfluente. L’unica eccezione è la Sampdoria, più a suo agio contro le top eleven. In percentuale, sui 990 punti in palio in queste 33 giornate, 661 (il 66,7%) li hanno conquistati le prime undici; 260 le altre 9 (26,2%) mentre 69 punti (6,9%) sono stati “dispersi” nei pareggi. È la sperequazione più grande. In Premier League: 592 punti per le top 11 su 942 (62,8%) e 279 alle restanti 9 (29,6%). Non va meglio se si prende a paragone la Liga: 651 punti alle prime undici su 1008 (64,5%) e 278 alle altre (27,5%). In serie A troppe partite sono “inutili” e chissà se il nuovo corso di Inter e Milan col ritorno della zona Champions ai primi 4 posti riuscirà a riequilibrare questo desolante quadro.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Aprile 2017, 09:03

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