'Sempre avanti', ecco il libro di Mauro Icardi:
“Faccio il mio lavoro. Inter grande, ma...”
di Alessio Agnelli
Se non altro per i pregiudizi con cui ha dovuto confrontarsi da quando Wanda Nara è entrata nella sua vita senza più uscirne. Ma, a dispetto delle tante malelingue, semplici quisquiglie da non considerare nemmeno e «andando sempre avanti per la mia strada - ha proseguito -. Me l’ha insegnato mio padre quando ero piccolo: guardare sempre avanti quando le cose non andavano bene. È una dedica a lui, oltre che un motto che si riflette anche nella mia vita e nella mia carriera, al di là di quello che si dice in giro». I numeri di Maurito sono infatti sotto gli occhi di tutti (6 reti nelle prime 7 gare di campionato, 58 in 114 gettoni in nerazzurro).
Ma guai a definirlo il vero top player dell’Inter. «No, questo no. Io faccio solo quello che devo fare - ha sottolineato il 23enne rosarino -. I gol sono il mio lavoro, la società mi ha fatto sentire importante, sono il capitano della squadra e sono molto contento. Ma devo ripagare in campo la fiducia del club». Certo, andrà corretto qualche piccolo problema «perché mi fanno arrabbiare questi alti e bassi della squadra e il fatto che andiamo sempre in svantaggio - ha chiosato Icardi - Ma, come dice il mio libro, dobbiamo andare sempre avanti, lavorare bene in allenamento e mettere in pratica in partita quello che facciamo in settimana. Abbiamo una grandissima squadra, possiamo farlo».
In avanti, con gente come Banega e Candreva, «è tutto più facile. Abbiamo preso giocatori importantissimi, in grado di andare in gol e di supportarmi». Quindi, un pensiero al Napoli, che «ha parlato con Wanda perché quando fai gol le squadre si interessano a te. Anche se ho sempre voluto rimanere» e uno a Moratti. «Ci sentiamo spesso ed è un onore averlo conosciuto - ha concluso Maurito -. Sarebbe un piacere se tornasse all’Inter».
Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Ottobre 2016, 09:08
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